Skin ADV

Droni: Francia e Australia inseguono la prossimità estrema, fino in casa

Extracanale

Ci si mette anche la Francia a sperimentare la consegna via drone di prodotti e merci acquistate online. Il progetto si chiama Pelican e all’origine ci sono i piani di Cdiscount, gigante francese dell’e-commerce, che mira a sviluppare il recapito domiciliare per via aerea nei centri cittadini. Un primo test era già stato effettuato nel dicembre dell’anno scorso, con la consegna tramite droni di giocattoli natalizi ai piccoli degenti di un ospedale di Bordeaux.

L’obiettivo del progetto Pelican, in particolare, è quello di sviluppare un drone capace di recapitare in ambiente urbano pacchi fino a 5 chili. Nel corso del prossimo anno verranno condotti diversi test di volo, l’anno dopo dovrebbe vedere la luce il primo prototipo. «Non partiremo fin da subito con le consegne domiciliari» ha spiegato Emmanuel Grenier, ceo di Cdiscount (nel cui catalogo non c’è il farmaco ma diverse categorie dell’extrafarmaco) «cominceremo utilizzando tragitti lineari, per esempio dal nostro magazzino di Cestas a un punto di raccolta e ritiro nell’area urbana di Bordeaux».

Per Grenier, in ogni caso, l’impiego di droni appartiene al futuro dell’e-commerce. «Oggi la competizione tra rivenditori online si disputa sulla consegna in 24 o 48 ore» ha detto «domani si giocherà sull’ora e sulla prossimità più estrema».

Le previsioni di Grenier sembrano trovare conferma dal servizio di recapito a domicilio che Project Wing, team di ricerca sostenuto da Alphabet e Google, sta sperimentando in questi mesi in Australia dopo aver fatto lo stesso negli Usa, in Virginia. I droni, in questo caso, consegnano farmaci e prodotti alimentari agli abitanti delle comunità rurali sparse tra il confine australiano del Capital Territory e il New South Wales.

La novità di questa sperimentazione sta nel fatto che il drone è istruito per recapitare davanti alla casa di ogni singolo cliente. «In Virginia» ha spiegato in un blog James Ryan Burgess, vice capo di Project Wing «le consegne erano fatte in un campo aperto, non a un indirizzo specifico. In Australia, invece, i droni devono affrontare file d’alberi, staccionate e cavi dell’elettricità».

Attualmente le macchine sono in grado di recapitare quasi ovunque, cortili, parchi pubblici o giardini di casa. Ma la sfida ora è quella di fornire un servizio realmente personalizzato. «Dobbiamo tener conto delle preferenze del cliente, che molto spesso vuole ricevere il pacco nel cortile sul retro oppure direttamente in casa, in modo da evitare gli sguardi indiscreti dei vicini. Ma per riuscirci dobbiamo fare i conti con l’imprevedibile: sul tragitto del drone, per esempio, potrebbe esserci una macchina parcheggiata, oppure il tavolo dove la macchina atterra per sganciare i prodotti non è più al solito posto. Più prove faremo, più l’algoritmo del sensore diventerà intelligente e riconoscerà i luoghi». E a quel punto la prossimità diventerà davvero estrema, come nelle previsioni di Grenier.

Altri articoli sullo stesso tema