L’eventualità che in un prossimo futuro la spesa possa essere portata a casa da un drone non spaventa la maggioranza degli italiani né li mette a disagio. E’ uno dei dati che arrivano dal Rapporto Coop 2017 su consumi e dinamiche sociologiche del nostro Paese. Tra le fotografie scattate dalla ricerca, ce n’è una che punta i riflettori sul “sentiment” degli italiani nei confronti delle nuove tecnologie. E l’immagine che ne deriva è quella di un consumatore decisamente aperto all’innovazione: siamo quelli, in Europa, che si mostrano più ottimisti per i vantaggi che l’intelligenza artificiale può portare alla collettività (il 61%, contro il 60% degli inglesi e il 57% dei tedeschi) e siamo anche il Paese dove c’è più attesa per l’arrivo delle automobili a guida automatica (è pronto a servirsene il 49% degli intervistati, contro il 34% di tedeschi e francesi e il 32% degli inglesi).
Non spaventa neanche un futuro in cui spesa e acquisti verranno portati a casa da droni autoguidati. E non è un orientamento soltanto dei giovani: come riferisce il rapporto, nella fascia di età dai 55 anni in su quasi la metà degli intervistati dichiara che se un giorno venisse offerto loro un servizio di questo genere non sentirebbe nessun disagio (47%). Tra i 40-54enni, poi, i “disponibili” salgono al 70%, tra i 25-39 al 73% e tra i 15-24enni all’86%. E se qualcuno pensa che forse con la salute l’approccio potrebbe essere diverso rischia di prendere un granchio: il 68% degli italiani dice che non avrebbe problemi a farsi curare da un robot.
L’apertura del consumatore italiano per droni e auto “self driving”, poi, invita a prendere in seria considerazione gli esperimenti avviati di recente negli Usa per una nuova modalità di recapito automatizzato a domicilio, quello appunto tramite vetture senza pilota. La sperimentazione più eclatante arriva dal progetto lanciato congiuntamente dalla casa automobilistica Ford e dalla catena di pizzerie Domino’s: anziché il solito corriere con i cartoni legati sul portapacchi dello scooter, le consegne vengono affidate dai primi di settembre a un’auto senza pilota che porta le pizze fino a casa. Il destinatario non deve far altro che uscire e digitare il proprio codice (fornito all’acquisto) sul tastierino montato accanto al finestrino posteriore; il vetro si abbassa e i cartoni d’asporto possono essere prelevati.
La sperimentazione è soltanto agli inizi e il primo obiettivo è quello di testare le reazioni dei clienti per un servizio automatizzato. L’auto, di conseguenza, non è realmente “senza pilota”, perché sui sedili di guidatore e passeggero siedono al momento un autista e un ingegnere, che verificano i sistemi e intervengono in caso di problemi. Ma Ford e Domino’s, in ogni caso, sono seriamente intenzionati a valutare la praticabilità di un servizio di recapito con vetture autoguidate. «Riteniamo che il business sia molto interessante» ha ammesso al New York Times Sherif Marakby, vicepresidente della divisione veicoli con autopilota ed elettrici della Ford. I numeri confermano: ogni anno gli americani spendono miliardi di dollari per acquisti su Amazon e altri rivenditori online. Domani, questi stessi rivenditori potrebbero recapitare gli acquisti direttamente a casa con un vetture e furgoni a guida automatica. E gli ospedali, le case farmaceutiche o i distributori, fare lo stesso con i farmaci.