Distribuzione del farmaco, entro l’estate si saprà se è in arrivo una nuova stagione di M&A

Filiera

Se deve accadere, accadrà entro l’estate. È la voce che circola nella distribuzione intermedia del farmaco, da tempo alle prese con quella che forse è la più grande crisi di sostenibilità della sua storia. Una crisi, lo si dice più o meno dall’inizio dell’anno, che potrebbe cambiare il volto del comparto con una nuova stagione di concentrazioni e acquisizioni, non tra pesci piccoli e grandi ma tra “big” di mercato. È questo il Godot che tutti stanno aspettando, e ad ascoltare i rumors provenienti dal retroscena sono settimane che tra le aziende della distribuzione si susseguono incontri e abboccamenti.

La partita è delicata: sul piatto, infatti, c’è il destino dell’intero comparto intermedio perché a seconda delle fusioni che eventualmente si concretizzeranno, classifica e quote di mercato dei diversi operatori subirebbero grossi rimaneggiamenti e potrebbero innescare a loro volta la risposta dei competitor, da cui un immaginabile effetto domino. Anche perché, fanno notare alcuni osservatori, tra le società del comparto ce ne sono alcune che non fanno mistero del loro interesse a concludere integrazioni o acquisire asset per rinforzare la loro posizione.

Sulle mosse a venire, poi, potrebbe influire non poco la recentissima determina dell’Aifa che ha riclassificato le gliptine (per un totale di circa 200 referenze) dal Pht alla fascia A. Il provvedimento è stato accolto con prevalente soddisfazione dalle farmacie, tra i distributori invece si è avvertita soprattutto preoccupazione: gli studi dicono che sui farmaci distribuiti in regime convenzionato i grossisti consegnano alle farmacie in perdita (più di 20 centesimi a confezione), mentre sulla dpc le cose vanno meno peggio. Un consistente spostamento di volumi come quello che discende dalla determina dell’Aifa, di conseguenza, potrebbe aggravare lo stato di salute di qualche operatore. E dunque catalizzare quella stagione di M&A di cui si parlava e che già negli anni scorsi aveva fatto capolino senza però sbocciare: due anni fa era cominciata una trattativa tra Alliance Healthcare e Farvima che però non è approdata a nulla e più di recente corteggiamenti sono intercorsi tra Farvima e Sofarmamorra, anche in questo caso senza sviluppi.

Un altro fattore che potrebbe avere un peso sulla scacchiera è rappresentato dalle prossime mosse della Bce: l’aumento dei tassi d’interesse che nel 2023 ha fatto schizzare il costo del denaro fino al 4,5% è tra le cause principali della crisi che attanaglia la distribuzione del farmaco, dunque le aziende del comparto stanno attendendo con il fiato sospeso le prossime decisioni della Banca centrale europea. Secondo gli analisti, a giugno Francoforte dovrebbe annunciare un taglio dei tassi di un quarto di punto, cui seguirebbero altri due interventi dello stesso tipo a settembre e dicembre. Le misure non avrebbero effetti immediati (le condizioni con cui le aziende acquistano denaro vengono usualmente rinegoziate di anno in anno) e dunque non salverebbero situazioni già compromesse, ma comunque consentirebbero di guardare al domani con altro spirito.

Allo stesso modo, avrà il suo peso sulle mosse a venire anche il costo del personale: gli aumenti collegati al rinnovo del contratto nazionale di settore hanno comportato aumenti salariali che in alcuni casi pesano come macigni, considerato che i distributori più grandi arrivano a spendere per i dipendenti cifre anche superiori al milione di euro.

Resta infine un’ultima incognita, di carattere politico: da tempo i distributori chiedono una riforma della remunerazione analoga a quella che le farmacie hanno ottenuto con la Finanziaria per il 2024; finora è stato come sbattere contro un muro di gomma, anche se non è un mistero che le origini “storiche” della crisi in cui oggi si agita il settore risalgono alla legge 122/2010, che ha tagliato di oltre tre punti, dal 6,65% al 3%, la quota di spettanza dei grossisti sul farmaco rimborsato. Anche qui, i prossimi mesi potrebbero riservare evoluzioni.

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