Mallarini: covid ha lasciato il segno, d’ora in avanti prossimità non vorrà più dire “sotto casa” ma “in casa”
E’ legittimo parlare di “disruption da coronavirus” per etichettare le trasformazioni che covid-19 sta iniettando non soltanto nel mondo della farmacia – dai picchi dell’online alla dematerializzazione totale della ricetta rossa, passando per home delivery e lockers – ma anche in quello più generale della sanità. Conferma Erika Mallarini, docente Sda Bocconi, che nella sua personale palla di cristallo “vede” un futuro post-emergenza molto diverso dal passato prossimo che conoscevamo.
Pharmacy Scanner
Buongiorno Erika. Lei si è spesso occupata di trasformazione digitale, che cosa pensa di ciò che sta accadendo nella farmacia? E’ giusto parlare di disruption da emergenza epidemica?
Erika Mallarini
La disruption in farmacia c’è ed è evidente. Ho l’impressione però che i farmacisti non abbiano ancora colto la vera discontinuità che sta emergendo, non solo nel loro comparto ma in tutta la sanità.
Pharmacy Scanner
Si spieghi…
Erika Mallarini
In poche settimane il sistema sanitario è profondamente cambiato e quando l’emergenza sarà finita non sarà più possibile tornare indietro. L’epidemia, in particolare, ha fatto capire che certi paradigmi non possono più essere ripristinati.
Pharmacy Scanner
Per esempio?
Erika Mallarini
Ci si potrebbe accorgere che meccanismi come convenzionamento e accreditamento non hanno più senso. Forse si passerà a una Sanità pubblica che di volta in volta acquista pacchetti di prestazioni dal privato in base ai bisogni del momento.
Pharmacy Scanner
Ma ci sono i Lea, i Livelli essenziali di assistenza…
Erika mallarini
Potrebbero saltare pure quelli. Stiamo vivendo un cambiamento epocale, il coronavirus ha fatto cadere le tradizionali compartimentazioni del sistema sanitario.
Pharmacy Scanner
E in questo futuro prossimo venturo, la farmacia che fine farà?
Erika mallarini
Dipenderà anche da lei: da un lato potrà diventare a sua volta provider di prestazioni per il Ssn, dall’altro dovrà guardarsi dalla concorrenza di altri competitor che – magari – cercheranno di portarle via la dispensazione di alcuni farmaci, magari recapitati e somministrati in modalità protetta e monitorata al domicilio del malato.
Pharmacy Scanner
A proposito di domiciliarità: l’epidemia ha soffiato su e-commerce e home delivery, una volta finita l’emergenza si tornerà indietro o il processo è irreversibile?
Erika Mallarini
La seconda, credo molti hanno acquistato online e hanno usato il recapito a casa per necessità, ma se hanno apprezzato la comodità non vorranno rinunciarci dopo. Io per la quarantena ho dovuto cambiare farmacia e ne ho scelta una che vende a distanza e si appoggia a un servizio di recapito. Sono bravi, lavorano in modo proattivo, ormai ho apprezzato la comodità del servizio e non ne farò più a meno.
Pharmacy Scanner
La farmacia tradizionale deve cominciare a preoccuparsi?
Erika Mallarini
Il fatto è che l’omnicanalità ha ricevuto una forte spinta dalla pandemia. Anche quando tutto sarà finito, la gente si mostrerà molto più cauta a frequentare certi luoghi dove la malattia è di casa, come le farmacie e gli ospedali. E le strutture che offriranno prestazioni “one stop”, visita-esame-farmaco in un solo passaggio, godranno di un vantaggio competitivo non indifferente. La verità è che la farmacia dei servizi è un modello ormai superato.
Pharmacy Scanner
Sta suggerendo che la paura del coronavirus ha lasciato negli italiani un segno profondo?
Erika Mallarini
E’ così. Le persone ripenseranno parecchie delle loro abitudini, per esempio preferiranno strumenti di pagamento digitale per non toccare la carta moneta, e privilegeranno online e home delivery per tutto ciò che si può ordinare a distanza perché non occorre essere presenti.
Pharmacy Scanner
Come nel caso del cronico che prende lo stesso farmaco da anni…
Erika Mallarini
Esatto. I farmacisti devono capire che con il coronavirus è cambiato il concetto di prossimità: non è più “sotto casa”, è “in casa”».