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Dataminers: il carovita spinge l’online. E il consumatore digitale è soprattutto donna tra i 25 e i 40

Extracanale

Inflazione e caro-bollette hanno soffiato sulle visite agli e-commerce della gdo, che tra giugno e ottobre hanno visto crescere del 15% i pezzi medi per scontrino nel cura persona e del 17% nel food. È l’indicazione che arriva dall’edizione autunnale di E-commerce Map, l’osservatorio di Dataminers che analizza lo sviluppo dell’e-commerce nel Largo consumo. Le evidenze che propone – basate sul confronto di più di 4mila scontrini – confermano le tendenze già abbozzate il mese scorso da NielsenIQ: le vendite della grande distribuzione organizzata crescono più velocemente online che offline, sull’onda della crisi e dei rincari.

 

La correlazione tra trend delle vendite online e ricerche su Google

 

Dataminers propone a tale riguardo un’interessante comparazione: il picco che tra giugno e luglio fanno registrare le visite ai principali e-commerce della gdo corrisponde con il periodo in cui sono state più frequenti le ricerche su Google con le parole “inflazione” e “crisi”. Le vendite online, in sostanza, crescono in misura proporzionale alle notizie sul carovita. «Esaurita la spinta commerciale correlata a lockdown e distanziamenti» osservano gli analisti di Dataminers «l’e-commerce sta ora cercando nuove strade per trasformarsi in un canale utile e funzionale per il consumatore. Risparmio, velocità e comodità, rappresentano sicuramente i driver di sviluppo, perché permettono al consumatore di ottimizzare l’atto d’acquisto e ricevere la spesa a casa nel minor tempo possibile. Sulla scia competitiva di Amazon, la gdo si sta organizzando per primeggiare sfruttando la propria awareness e la presenza capillare sul territorio, cui si aggiungono investimenti significativi in advertising».

 

Età del consumatore online (gennaio-ottobre 2022)

Millennials: nati tra tra i primi anni Ottanta e la metà degli anni Novanta. Generazione X: nati tra il 1965 e il 1980. Generazione Z: nati tra il 1997 e il 2012. Boomers (o Baby boomers): nati tra il 1946 e il 1964.

 

D’indubbio interesse anche l’identikit con cui Dataminers ritrae il consumatore che cerca online risparmio e comodità: è soprattutto donna, tra i 25 e i 40 anni, e acquista a distanza almeno 2 volte al mese, alternando equamente fisico e digitale. È un nativo digitale, ha dimestichezzacon i pagamenti tramite carta di credito e/o wallet digitali, come PayPal e Stripe, e per accedere agli store online utilizza soprattutto lo smartphone. Legge e tiene conto delle recensioni degli altri consumatori, è interessato ad acquistare tramite social network e apprezza i video dei prodotti con presentazioni tecniche ed emozionali. Non dispone di visori 3D per il metaverso, che considera lontano dai propri interessi relazionali e commerciali.

Per quanto riguarda la navigazione all’interno degli store online, predilige la ricerca dei prodotti tramite motore di ricerca e categorie e tende a ignorare i banner promozionali (si chiama banner blindness: i visitatori di un sito ignorano consapevolmente o inconsciamente le informazioni che hanno le fattezze di un banner). Infine, il consumatore-tipo è fidelizzato al proprio store online, dove fa una spesa analoga a quella presso il punto vendita fisico. Discorso a parte per Amazon, che viene invece utilizzato per acquisti integrativi, rivolti soprattutto a bundle e brand di nicchia dal costo elevato.

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