Skin ADV

Da Zambon, Aisla e Slafood un menù di tre ricette per malati di Sla e disfagici

People & Brand

La Sclerosi laterale amiotrofica (Sla) sottrae anche il gusto: ben tre pazienti italiani su quattro sono infatti costretti a fare i conti con la disfagia, la difficoltà a deglutire, che spesso rende i pasti molto faticosi (66%), fa passare l’appetito (53%) e la voglia di mangiare in compagnia (66%). È il quadro che emerge dall’indagine sui pazienti italiani con Sla realizzata da Iqvia Italia, che ha evidenziato le difficoltà quotidiane legate all’alimentazione, oltre all’impatto psicologico e sociale della disfagia. Nasce così “Sapori. Legami. Autonomia.”, un menù di tre ricette elaborate dagli chef Cristian Benvenuto, Roberto Carcangiu e Roberto Valbuzzi sotto l’egida di Aisla, Slafood e Zambon Italia. Disponibile sul sito di Slafood, la selezione include una parmigiana a consistenza modificata, un fresco abbinamento tra gamberi e melone e una crema di carote e salsa al kefir; obiettivo, restituire ai 6mila pazienti italiani  la gioia di condividere un pasto con la propria famiglia.

«Il valore del cibo non è legato solo al gusto» evidenzia Roberto Valbuzzi, Chef Patron di Crotto Valtellina «ma anche a ciò che simboleggia da un punto di vista sociale e culturale: pensiamo, per esempio, al significato che in Italia ha il pranzo della domenica insieme con la propria famiglia o il cenone delle feste. Così, queste ricette vogliono aiutare le persone con Sla a preservare i legami con i propri cari e quindi anche la dimensione sociale della vita».

«Quando siamo chiamati ad individuare la dieta più corretta per una persona con Sla» spiega Giorgio Calabrese, docente di Alimentazione e Nutrizione umana all’università del Piemonte Orientale e membro della Commissione medico-scientifica di Aisla  «ci scontriamo con diversi ostacoli: dobbiamo bilanciare tutti i nutrienti necessari al corpo umano, analizzare il metabolismo, la componente ormonale e la capacità neuromuscolare, senza dimenticare l’aspetto sociale e di appagamento del cibo. Infatti, un’alimentazione corretta e allo stesso tempo invitante può migliorare la qualità di vita dei pazienti, contribuendo a mantenere una buona forza muscolare, a prevenire la disidratazione e la malnutrizione».

«La Sla stravolge la vita della persona e della sua famiglia» ricorda Rossella Balsamo, medical affairs & regulatory di Zambon Italia e Svizzera «alle conseguenze sul fisico si aggiunge la graduale perdita dell’autonomia e delle occasioni di socialità. In linea con la nostra vision “Innovating cure & care to make patients’ lives better” vogliamo migliorare la vita dei pazienti tramite l’innovazione scientifica, ma anche con strumenti capaci di rispondere ai loro bisogni psico-sociali. Su queste basi abbiamo deciso di supportare la divulgazione di questo menù che vuole aiutare le persone con Sla a non rinunciare al piacere dei sapori, a beneficiare della convivialità e a sentirsi più autonomi nella vita di tutti i giorni».

Altri articoli sullo stesso tema