Unifarco, società specializzata nella ricerca, sviluppo, produzione e distribuzione alle farmacie di prodotti cosmetici, nutraceutici, dermatologici, dispositivi medici, make-up e alimenti funzionali, compie un importante passo avanti nel settore della ricerca cosmetica con il deposito del nuovo brevetto VitisBright. In risposta alla sempre più sentita attenzione al tema del trattamento delle iperpigmentazioni cutanee, il reparto di Ricerca e sviluppo di Unifarco ha studiato una miscela esclusiva di estratti naturali con un’azione complementare sulle diverse fasi della melanogenesi, il processo biologico che regola la produzione di melanina.
La nuova formula brevettata combina tre potenti estratti: pino silvestre, abete bianco e vite, che insieme lavorano sinergicamente per contrastare le macchie cutanee grazie a molecole chiave quali taxifolina, taxiresinolo e derivati del resveratrolo, accuratamente selezionati per la loro efficacia nel prevenire e ridurre le iperpigmentazioni. Le tre diverse biomasse vegetali utilizzate derivano da filiere di Up-Cycling create sul territorio veneto, dando valore a tre diversi scarti, i rami di potatura della vite e le cortecce di pino e abete bianco, sostenendo aziende locali dei settori vitivinicolo e forestale.
La nuova miscela presenta una triplice innovazione: un’attività antiossidante mirata, la capacità di prevenzione della formazione di melanina e l’inibizione della tirosinasi, enzima collegato alla produzione di melanina. L’attività antiossidante: grazie alla presenza di lignani (come il taxiresinolo), flavonoidi (come la taxifolina), stilbeni (come i derivati del resveratrolo) e proantocianidine, la miscela agisce limitando l’attivazione della produzione di melanina. Prevenzione della formazione di melanina: i composti polifenolici, tra cui proantocianidine, lignani e taxifolina, prevengono l’accumulo eccessivo di melanina responsabile delle macchie scure sulla pelle. L’inibizione della tirosinasi: le proantocianidine e gli stilbeni presenti nella miscela sono in grado rallentare il processo di sintesi della melanina.
«Questa scoperta rappresenta una innovazione nel trattamento delle iperpigmentazioni cutanee, confermando ancora una volta il ruolo di Unifarco come leader nell’innovazione scientifica» commenta Stefano Francescato, research & development director di Unifarco «nella scelta delle specie e delle filiere utilizzate, sono stati tenuti in considerazione anche gli aspetti legati alla sostenibilità ambientale. Il reparto R&D di Unifarco predilige infatti filiere di up-cycling che permettono di recuperare scarti naturali provenienti dal territorio veneto per trasformarli in preziosi alleati di bellezza».