Lilly rafforza ulteriormente la sua presenza in Italia siglando una nuova partnership biennale da 750 milioni di euro per la produzione di farmaci innovativi. Arriva così a 1,4 miliardi l’impegno dell’azienda nel Paese negli ultimi vent’anni. È quanto ha annunciato giovedì scorso (19 settembre) la multinazionale americana nel corso dell’evento organizzato nel polo produttivo di Sesto Fiorentino (Firenze): viene così riconfermata la scommessa fatta sul Paese nel 1959, quando Lilly scelse l’area alle porte di Firenze per produrre farmaci che oggi raggiungono più di 60 Paesi nel mondo, tra cui gli Stati Uniti, e che per il 95% vengono esportati fornendo soluzioni terapeutiche a più di 7 milioni di pazienti ogni anno.
Entro il 2025, è la stima di uno studio firmato da The European House Ambrosetti, Lilly contribuirà al Pil italiano con 1,5 miliardi di euro, grazie anche all’attivazione di oltre seimila posti di lavoro attraverso un effetto moltiplicatore sugli oltre 1.500 impiegati dell’azienda nel Paese grazie alle sue attività. Il nuovo annuncio è lo sbocco di un percorso iniziato nel 2004 con il riorientamento della produzione in Italia, che ha trasformato il sito produttivo di Lilly in uno dei poli più strategici e innovativi per la manifattura di farmaci da biotecnologie in Italia. Guardando al futuro, la posa della prima pietra del nuovo lotto oggetto dell’investimento garantirà la produzione di nuovi farmaci destinati al trattamento del diabete e dell’obesità.
«Dopo oltre 60 anni di storia in Italia possiamo scrivere un nuovo, importante capitolo» ha dichiarato Huzur Devletsah, presidente e amministratore delegato Eli Lilly Italy Hub «abbiamo sempre creduto nel nostro impegno qui, che rappresenta una presenza non solo fisica, su un territorio, ma anche strategica. In Italia abbiamo trovato le ragioni per investire e, di conseguenza, le competenze giuste per restare e continuare a guardare avanti. Le entusiasmanti scoperte scientifiche nel diabete, immunologia, cancro e infine per obesità e Alzheimer, ci incoraggiano a continuare a fare investimenti significativi che sostengono i nostri nuovi farmaci, tra cui i molteplici lanci previsti nel prossimo decennio per aiutare più pazienti in Italia e nel mondo».
»Disporre di terapie innovative e più efficienti migliora la salute e consente risparmi per il Servizio sanitario nazionale» ha commentato il ministro della Salute, Orazio Schillaci «il Governo è pienamente consapevole della strategicità del settore, dell’importanza dell’innovazione in campo farmacologico e farmaceutico. Siamo impegnati per favorire sinergie tra politiche sanitarie e industriali che contribuiscano allo sviluppo economico e sociale e a garantire la sostenibilità del servizio sanitario».