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Da Biomedical university foundation e Aboca intesa per la ricerca e la formazione

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Indagare la conoscenza delle sostanze naturali complesse, studiare la clinica dei dispositivi medici a base di sostanze, favorire la ricerca scientifica e clinica e promuovere l’utilizzo innovativo delle sostanze vegetali in campo terapeutico. Sono i principali obiettivi dell’accordo quadro siglato il 3 maggio da Paolo Arullani, presidente di Biomedical university foundation, e Massimo Mercati, amministratore delegato di Aboca.

Le due realtà hanno stipulato un contratto triennale di collaborazione finalizzato alla realizzazione di iniziative su temi di comune interesse. La Biomedical university foundation ha tra i propri scopi quello di valorizzare, sostenere e promuovere i principi fondazionali dell’università Campus Bio‐Medico di Roma e della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico; Aboca è una società italiana leader nello sviluppo di soluzioni terapeutiche innovative a base di complessi molecolari 100% naturali, che conta oggi oltre 1.600 dipendenti ed è presente in 21 Paesi.

«Per Aboca si tratta di un accordo strategico» ha dichiarato Massimo Mercati «una partnership che apre prospettive importanti e ci permette di potenziare quanto da anni stiamo proponendo. Siamo pionieri e leader nello studio delle sostanze naturali complesse e attraverso la nostra attività di ricerca lavoriamo quotidianamente allo sviluppo di dispositivi medici a base di sostanze. Grazie alle attività che potremo realizzare con Biomedical University Foundation proseguiremo nell’innovazione terapeutica e nella promozione di un nuovo modo di curare».

«Un’amicizia già da anni fruttifera quella con Aboca e l’Università Campus Bio-Medico di Roma» spiega Paolo Arullani, presidente Biomedical University Foundation «e l’accordo che firmiamo oggi ribadisce la volontà comune di mettere al centro l’uomo e il suo benessere nell’ambiente circostante, come ricorda la mission della nostra università e del policlinico, ovvero “la persona al centro”. Insieme, attraverso progetti concreti, porteremo avanti l’approccio “one health” proprio del Campus».

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