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Corte Ue: Amazon non viola i marchi quando si limita a stoccare e distribuire per conto di chi effettivamente vende

Extracanale

Amazon non viola i diritti sui marchi quando stocca nei propri magazzini – e recapita con i propri corrieri – prodotti che terzi hanno venduto sulla sua piattaforma di e-commerce senza rispettare eventuali esclusive. E’ quanto scrive la Corte di giustizia Ue nella sentenza con cui il 2 aprile scorso si è espressa sulla domanda di pronuncia pregiudiziale sollevata due anni fa dalla Corte federale tedesca. Il caso di riferimento ha per protagonista la società Coty Germany, che distribuisce in esclusiva per l’Europa i prodotti della linea Davidoff.

Nel 2014 l’azienda aveva scoperto che un rivenditore proponeva sul marketplace di Amazon alcuni flaconi di profumo del marchio citato, affidati per la distribuzione finale ai servizi di logistica della stessa Amazon. Coty si era quindi rivolta alla multinazionale per ottenere il recupero delle confezioni stoccate nei suoi magazzini, ma la restituzione aveva portato alla luce un’ulteriore violazione, da parte di un altro rivenditore. La vicenda, così, è finita in tribunale: per Coty, in sostanza, Amazon deve interrompere stoccaggio e spedizione di tutti i prodotti Davidoff, .

Secondo la Corte Ue, invece, la multinazionale dell’e-commerce non ha leso alcun diritto commerciale. Una giurisprudenza consolidata, infatti, stabilisce che la violazione dell’esclusiva scatta soltanto quando la finalità è quella della vendita. In altri termini, chi si limita ad assicurare per conto di terzi stoccaggio e distribuzione di prodotti protetti non incorre in un illecito se la sua attività non riguarda la commercializzazione dei prodotti stessi e non è al corrente della violazione. Proprio ciò che non ha fatto Amazon, scrivono i giudici Ue, come afferma al di là di ogni dubbio la Corte federale nella richiesta di pronuncia pregiudiziale.-

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