Per le farmacie indipendenti, quella di mettersi in rete non va più considerata un’opzione tattica, ma rappresenta ormai una scelta di valore strategico. È il messaggio che arriva dalla Convention 2025 di Farmà Plus, il network del gruppo Farvima che somma 450 esercizi di dieci regioni e conta di arrivare a 500 per l’inizio del 2026. Ospitato da venerdì 17 a domenica 19 ottobre a Giardini Naxos, in provincia di Messina, l’evento (oltre 600 ospiti tra farmacie e industria) è servito a tirare un bilancio del lavoro fatto nell’ultimo anno e anticipare agli associati i progetti per il nuovo, il cui obiettivo di fondo rimane quello di incrementare la capacità del circuito di creare valore per le sue farmacie e per le aziende partner. «Il nostro futuro» ha detto nel suo intervento Gaetano Cardiel, presidente di Sofad (la società della distribuzione che fa capo a Farvima) «passa dall’alleanza organica tra farmacie indipendenti, distribuzione e industria».
Tra i numeri che il network ha messo a consuntivo, in particolare, spiccano i 600 milioni del giro d’affari, i 135mila clienti che quotidianamente entrano nelle farmacie affiliate, i 1.600 metri lineari di category gestiti dalla centrale, i 60 accordi stipulati con le aziende partner. «Investiamo in prevenzione con le giornate di screening e informazione» ha ricordato Alessandro Bruschi, direttore generale di Farmà Plus e Sofad «e supportiamo i nostri affiliati con strumenti che li aiutano a leggere il mercato e il consumatore: per esempio la nostra piattaforma di geomarketing, realizzata in collaborazione con Jakala, oppure il nuovo servizio sviluppato con la start up Kitabii, che utilizza la computer vision e l’AI per misurare la redditività dell’esposizione e adeguare di conseguenza il category».
Intensa anche la comunicazione e la brand awareness: «Il marchio Farmà Plus è dappertutto» ha ricordato Bruschi «compare sulle insegne, sulle vetrine, in store e sul sito del network, così come accompagna tutte le nostre strategie di engagement». E i risultati dicono che stare in una squadra è meglio che giocare da soli: le farmacie che propongono le offerte promozionate dai volantini del networg registrano un sell out più alto del 17%, quelle che utilizzano il materiale promozionale in store incrementano le vendite del 32%, gli affiliati che seguono il category del circuito fanno il 12% in più in termini di pezzi venduti.
Significativi, per esempio, i numeri relativi alla comunicazione su volantino. Come ha spiegato Simone Nucci, direttore commerciale di New Line Ricerche di Mercato, i benefici sono evidenti: «un raffronto tra le vendite totalizzate nel bimestre marzo-aprile 2025 dalle farmacie Farmà che hanno promosso il volantino mostra una crescita in volumi di dieci punti superiore rispetto agli esercizi affiliati che non l’hanno proposto. E su prodotti ad alta rotazione come Enterogermina, Yovis o Gaviscon, la differenza tendenziale supera il 15% e arriva anche al 29%».
Anche nei servizi come la telemedicina la capacità di un network di ingaggiare efficacemente il pubblico si traduce in grandi volumi: sono 18.500 le telerefertazioni prodotte in un anno dalle farmacie Farmà Plus, che nel 2024 – come ha spiegato Massimo Glisenti, di Htn – hanno erogato più di seimila ecg, oltre mille dei quali hanno portato il paziente a rivolgersi al suo medico curante e una novantina l’invio immediato al Pronto soccorso.
Infine, la capacità di un network di produrre valore si avverte anche nei rapporti con l’industria: fa testo in questo caso l’esperienza di Officina Farmà, il laboratorio di idee che mette farmacisti e aziende attorno a un tavolo per definire nuovi modelli di collaborazione “win-win” da mettere in pratica all’interno del network. Coordinato da Erika Mallarini e da Focus Management, il progetto ha già completato tre tappe di un tour itinerante che ha coinvolto 90 titolari affiliati, una selezione di aziende partner (Angelini, Bayer, Chiesi, Cooper e Opella) e il management di Farmà. «Per lavorare assieme» h detto Mallarini alla convention «è indispensabile conoscersi reciprocamente. Il nostro obiettivo è quello di invitare i farmacisti a parlare dei loro bisogni e formulare proposte, interrogare le aziende sulla loro sostenibilità e quindi produrre degli indirizzi operativi concreti».
La conclusione? «Immaginate un titolare che da solo voglia fare tutto ciò che facciamo noi per i nostri affiliati e le aziende partner» ha concluso Bruschi «gli mancherebbero tempo e risorse. La differenza con chi fa rete, è essenzialmente questa: la visione del network Farmà Plus mette in moto persone e innovazione, trasformando la collaborazione in crescita quotidiana; un ecosistema di professionisti che, con passione e partnership, scelgono di essere protagonisti di un cambiamento che diventa “inarrestabile”, parola che non a caso abbiamo scelto come claim di questa convention».
