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Convention Club Salute, con il nuovo anno salto di qualità per la rete lecchese

Filiera

Il 2019 sarà l’anno del salto di qualità per Club Salute, il network di Cfl-Cooperativa farmaceutica lecchese che raggruppa una sessantina di farmacie tra Lombardia, Piemonte e Liguria. Da gennaio entra infatti nell’operatività la partnership firmata a ottobre con Unico, che permetterà all’insegna di proporre affiliazioni sull’intero territorio nazionale avendo alle spalle il supporto logistico del terzo distributore italiano per quota di mercato. E non solo: sosterranno il salto di qualità il format di rete, che oggi “veste” 14 farmacie ma nel nuovo anno si allargherà ad altri esercizi (grazie anche a un accordo con un’azienda specializzata nel leasing che agevolerà le ristrutturazioni degli affiliati); la private label Club Salute, che nel 2019 crescerà da 40 a 62 referenze, e infine la carta Fidelity, che sarà il perno di progetti (anche di digital marketing) diretti a sviluppare una community di clienti ad alto tasso di fidelizzazione.

Questo, in sintesi, il messaggio che arriva dalla Convention 2018 del network, organizzata domenica 16 gennaio nella prestigiosa cornice della Triennale di Milano. «Entro febbraio al massimo» ha detto nel suo intervento il presidente di Cfl-Club Salute, Cesare Guidi «saremo in grado di proiettarci con la nostra rete sull’intero territorio nazionale». Il posizionamento, ha spiegato dal canto suo l’amministratore delegato di Club Salute, Simone Castelli, sarà quello del consiglio e del servizio: «Esalteremo la professionalità, che nelle farmacie del network si tradurrà in capacità di risolvere i problemi di salute del cliente».

Per tale motivo verrà rivolto un occhio particolare alla formazione (anche per padroneggiare tecniche come il cross selling) e riceverà particolare enfasi il category, uno dei punti di forza del network (in media, nelle farmacie Club Salute il 42% delle vendite arriva dal tronco assortimentale della rete, in progressiva espansione). E poi, come già anticipato, ci sono i progetti sulla marca privata: «Nel comparto retail» ha ricordato nel corso dei lavori Sergio Monsorno, di C2C «la private label è l’unica che nell’ultimo decennio ha visto crescere vendite e giro d’affari, anche negli anni di maggiore crisi, e oggi vale il 19% del mercato totale».

I piani del network per il nuovo anno, così, mirano ad accrescere valore e assortimento dei prodotti a marchio Club Salute. «Tra gennaio e novembre di quest’anno» hanno detto Valentina Guidi, direttore marketing del network, e Gabriele Ghirardelli, responsabile della private label «abbiamo venduto più di 85mila pezzi, assicurando alle farmacie una marginalità particolarmente interessante e una premialità che nel cluster top performers ha raggiunto gli 8mila euro». Tra i nuovi lanci in programma nel 2019, ha continuato Ghirardelli, una linea di fermenti lattici e uno sciroppo tosse-gola, mentre le novità più recenti tra quelle in commercio riguardano i due segmenti dei probiotici e degli integratori.

Infine, novità in arrivo anche per la carta fedeltà del network, già distribuita in 80mila esemplari. L’obiettivo, come ha spiegato il direttore commerciale, Antonio Roveda, è quello di fare leva sulla card per operazioni di direct marketing via sms (una campagna condotta quest’anno su un marchio di solari ne ha incrementato le vendite del 3,3% nelle farmacie della rete, quando a livello nazionale lo stesso prodotto è calato del 4%) e via mail, anche operazioni di recalling (recupero di clienti che da un po’ non frequentano più le farmacie del network). «Per le farmacie indipendenti» ha concluso il presidente Guidi «affiliarsi a un network come Club Salute significa entrare in una squadra e accedere a strumenti che fanno crescere professione e impresa».

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