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Consegne condivise, vettori di Unico e Unifarma al test. Grossisti, nel 2024 costi sotto la lente

Filiera

Consegne condivise, cioè un corriere che recapita per due grossisti (o più). Nella distribuzione del farmaco se ne parlava da un po’, ora dalle parole si è passati ai progetti e alle primissime sperimentazioni. Come quella avviata dai vettori di cui si avvalgono Unico e Unifarma, che da qualche settimana stanno mettendo in comune alcune “corse” giornaliere. Al momento si sa soltanto che la collaborazione si limiterebbe in questa fase d’avvio ad alcune fasce orarie e ad aree altrettanto circoscritte del territorio, probabilmente del Piemonte e/o della Liguria. Chiara Scudeletti, direttore Affari regolatori e Dpc di Unico: «Oggi il settore è alla ricerca urgente di modelli che consentano di comprimere gli oneri, in modo da attenuare l’impatto dei rincari di materie prime e costo del denaro. In particolare, esploriamo ogni soluzione che permetta di ottimizzare il servizio preservandone o incrementandone l’efficienza. Non va dimenticato, infatti, che il trasporto del farmaco è un’attività ad altissima specializzazione e che l’ultimo miglio (ossia il percorso che va dal magazzino all’acquirente, ndr) è il tratto più costoso di tutto il percorso».

Per questo, continua Scudeletti, nel mondo della distribuzione l’ipotesi di organizzare consegne condivise è da tempo al centro di analisi e riflessioni, considerato che già oggi alla singola farmacia più distributori arrivano spesso con lo stesso vettore, dato che in molti casi il servizio è esternalizzato. «Ciò non toglie che mettere in piedi un sistema di questo genere non è per niente facile» avverte «tutto dev’essere strutturato e coordinato alla perfezione per evitare il rischio di penalizzazioni alle farmacie».

Resta comunque il fatto che in questo momento di forte difficoltà per il comparto, quello dei costi delle consegne rappresenta senz’altro un tema chiave: non a caso, nell’ultimo anno sono parecchi i distributori che hanno adottato un fee alla consegna commisurato alla fedeltà della farmacia. E altri hanno cominciato a ridurre i passaggi giornalieri: Comifar ha tagliato da più di un anno il recapito nei giorni festivi, Unico da metà gennaio ha sospeso il giro intermedio del pomeriggio in alcune zone della città di Bologna, a causa dei nuovi limiti di velocità adottati nel capoluogo.

Probabile che interventi analoghi possano ripetersi nei mesi a venire, anche perché incidere sulle consegne apre poi a ulteriori razionalizzazioni. Nel momento in cui si riducono i passaggi diventa possibile ottimizzare la distribuzione dei magazzini sul territorio, altra voce di costo non indifferente per le aziende del comparto. «La contrazione del numero dei distributori intermedi è un percorso già avviato da tempo, come dicono i dati forniti di recente da Iqvia» conferma Scudeletti. «Ma non dimentichiamoci che lo stesso processo è in atto anche nei principali Paesi europei, dove peraltro la concentrazione del mercato è molto più significativa che da noi: in Francia sette grossisti fanno quasi il 97% del mercato, da noi i primi dieci fanno l’82%».

Il tema delle concentrazioni è l’ultimo punto sul quale gli osservatori si aspettano novità importanti nel 2024. In sostanza, oltre a ragionare sulla coopetition (sintesi di competizione e cooperazione) la distribuzione farmaceutica italiana potrebbe registrare nei mesi a venire qualche fusione o acquisizione di peso. Di voci ne girano diverse al riguardo, ma al momento sono tutte troppo vaghe per essere riferite. Di certo, non si sbaglia a dire che tra gli addetti ai lavori c’è la diffusa convinzione che qualcosa nel corso dell’anno succederà. Anzi, come dice qualcuno «dovrà succedere», perché sono troppe le aziende del comparto che a causa della crisi globale hanno chiuso il 2023 in negativo. E considerate le esposizioni che una parte delle farmacie ha nei confronti dei loro grossisti, una nuova stagione di M&A nella distribuzione intermedia potrebbe avere a ruota ripercussioni consistenti anche sul segmento della filiera che sta a valle.

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