Com’è cambiata la mobilità degli italiani secondo Google: in farmacie e negozi di alimentari presenze -42%
Dall’inizio dell’emergenza epidemica in Italia farmacie, negozi del food e specialisti dell’alimentare e del fresco hanno perso il 42% del proprio traffico. Ma è soltanto una media, perché in regioni come il Trentino o la Lombardia la contrazione arriva rispettivamente al 53 e al 47%, in altre come Sardegna e Friuli Venezia Giulia scende al 34 e 36%. I numeri arrivano dal Report sulla mobilità in Italia pubblicato di recente da Google, il colosso dell’informatica che ha partorito il sistema operativo Android e detiene il motore di ricerca più utilizzato sul web. Il riferimento all’ambiente più utilizzato per i dispositivi mobile come smartphone e tablet non è casuale: l’analisi condotta dal report, infatti, si basa sulla geolocalizzazione che in Google Map – lo stradario digitale di Google – consente al gruppo americano di individuare o luoghi e le destinazioni più popolari. Gli smartphone in cui è attivata la mappa di Google, in altri termini, vengono localizzati dalla piattaforma che così può conteggiare i flussi di traffico e anche i tempi di permanenza, ossia quanto un dispositivo resta fermo in un determinato punto geografico. Il tutto, ovviamente, senza la benché minima violazione della privacy, perché l’identità delle singole persone resta celata.
Grazie al suo sistema di tracciatura mappata, Google ha analizzato le variazioni di traffico che hanno interessato i principali luoghi di aggregazione sociale nel periodo tra il 26 febbraio e l’11 aprile, ossia dall’inizio dell’emergenza al week end di Pasqua. L’analisi, in particolare, ha analizzato sei categorie di “destinazioni”: commercio e svago (ristoranti, caffè, centri commerciali, musei eccetera), farmacie e alimentari vari, parchi e giardini b (comprese piazze e spiagge), stazioni di trasporto (ferrovie, autobus, metropolitane), luoghi di lavoro e quartieri abitativi. I dati su flussi e permanenze sono stati quindi messi a confronto con il periodo 3 gennaio-6 febbraio, che nei grafici sottostanti rappresenta la base di raffronto («baseline»). Le differenze, espresse in punti percentuali, misurano gli effetti delle restrizioni impartite dalle autorità per il cosiddetto “distanziamento sociale”.
Con l’isolamento, centri commerciali e ristoranti -86%
L’analisi di Google rivela che farmacie e retail del comparto food registrano la contrazione più contenuta di traffico, -42%, mentre i luoghi del grande shopping e dello svago (centri commerciali, ristoranti eccetera) patiscono un calo dei passaggi dell’85%. Unica categoria in controtendenza, ovviamente, i quartieri abitativi, dove il sistema di tracciamento di Google conta un numero di presenze del 26% superiore al periodo pre-emergenza.
L’analisi ha considerato anche le variazioni della mobilità anche a livello regionale. I grafici che seguono riguardano la sola categoria rappresentata da farmacie e negozi food, che mostra importanti differenze in base alla geografia: la contrazione più pesante si registra in Trentino Alto Adige (-53%), le più contenute invece in Sardegna (-34%) e Friuli Venezia Giulia (-36%). Da notare l’onnipresenza di picchi negativi prossimi o superiori all’80% in concomitanza con le domeniche.
I cambiamenti di traffico in farmacia e negozi food, i dati regionali