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Club Salute chiude il 2020 in attivo: crescono farmacie affiliate e ricavi (+11%)

Filiera

Nonostante un anno a dir poco difficile, Club Salute chiude il 2020 con ricavi dalle vendite poco sotto i 90 milioni, in crescita dell’11% sul 2019, e un utile consolidato sopra i 290mila euro, pur a fronte di importanti investimenti per sostenere la crescita professionale e tecnologica delle farmacie della rete. Sono le cifre chiave del bilancio consuntivo del network, approvato nei giorni scorsi dall’assemblea dei soci (tutti farmacisti). «Il 2020 è stato un anno tremendo a causa della pandemia» spiega a Pharmacy Scanner Simone Castelli, amministratore delegato di Club Salute «la prima ondata è stata drammatica ma siamo stati comunque vicini alle nostre farmacie e questo alla fine ha ripagato. Anche se l’emergenza e i provvedimenti emanati a ciclo continuo – e spesso incoerenti tra loro – hanno comportato dei costi: penso ai 200mila euro spesi per reperire mascherine sui mercati internazionali che poi non siamo riusciti a portare in Italia perché nel frattempo erano cambiate le regole sulle certificazioni».

In ogni caso, anche in un anno così tormentato il network ha continuato a crescere. «Nel 2020 abbiamo aggiunto alla rete sei nuove farmacie affiliate» conferma Castelli «e un’altra decina dovrebbe aggregarsi entro la fine di quest’anno. Un paio dovrebbero invece uscire perché i loro titolari hanno venduto a una catena, ma in ogni caso il saldo resta nettamente in attivo e a fine anno dovremmo superare abbondantemente la sessantina di farmacie affiliate».

Soddisfazioni anche dalla linea a marchio Club Salute, che conta 70 referenze e nel 2020 ha generato vendite per un valore ex factory di un milione di euro. «La crescita dei consumi non si è arrestata nemmeno in questa prima parte del 2021» rimarca Castelli «tant’è vero che nel semestre registriamo un +13%». A settembre, poi, il network presenterà i risultati di un sondaggio, condotto nelle farmacie affiliate su più di 200 clienti e diretto a misurare il gradimento dell’integratore a marchio Melatonotte. «La nostra private label» ricorda Castelli «non si caratterizza soltanto per la qualità delle materie prime ma anche per una gamma di referenze assemblata con l’intento primario di assecondare il consiglio del farmacista».

Tra i piani attualmente in cantiere che dovrebbero vedere la luce con l’inizio del 2022, infine, spiccano i progetti in tema di omnicanalità: «Stiamo lavorando a un portale che, in abbinamento alla nostra app, consenta alle farmacie della rete di essere presenti anche nel canale e-commerce» conclude Castelli «ormai dall’online non si può più prescindere e anzi riteniamo che esserci rappresenti ormai uno scudo e una garanzia per i nostri affiliati».

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