Troppi numeri infastidiscono, ma d’altra parte ogni tanto dobbiamo far di conto: per capire come va il mercato, quali sono i trend dei vari segmenti, confrontare i dati della farmacia con quelli generali. Prendiamo allora il calendario e i consuntivi degli ultimi 5 anni – dal 2014 al 2018 – suddivisi per comparti e cerchiamo di limitarci ai dati essenziali, quanto serve insomma per capire come va il mercato e come si posiziona la nostra singola farmacia. E’ quanto ha fatto Barnaba Grigis nell’articolo pubblicato da Farmamese di settembre.
Si parte dalla spesa farmaceutica convenzionata lorda, che registra un trend negativo: alla fine del 2018 era di 10.118 milioni di euro, con una contrazione rispetto al 2014 di 849 milioni di euro, pari al -7,7%. La prima causa è la diminuzione delle ricette, dai 609 milioni del 2014 ai 576 milioni del 2018 (-33 milioni, pari al -5,4%), cui va aggiunta la riduzione del valore lordo medio: dai 18 euro a ricetta di cinque anni fa ai 17,6 euro del 2018 (-2,5%). Se alla spesa lorda togliamo il valore del ticket e altri servizi, rimane un netto di 7.952 milioni di euro, contro gli 8.774 del 2014, in un periodo che peraltro vede le farmacie aumentare di 1.331 unità: dalle 18.000 del 2014 alle 19.331 del 2018 (+7,4%).
Aumenta il numero delle farmacie, diminuisce la spesa convenzionata e così il risultato finale è che nell’ultimo quinquennio la farmacia media ha visto diminuire le entrate della convenzionata netta del -15,6%. La tabella registra la progressiva diminuzione della spesa etica convenzionata netta pro-capite.
Spesa convenzionata netta procapite
Un salvagente viene dal segmento commerciale (dove peraltro si evidenzia la capacità gestionale del farmacista), che in questi ultimi anni ha raggiunto un fatturato di 10 miliardi di euro, prezzo al pubblico. Ecco, innanzitutto, come oggi si ripartisce questa torta: integratori e notificati 37%, farmaci di automedicazione 22%, igiene e bellezza 20%, parafarmaco 17%, nutrizionali 4%. L’andamento di questi 5 settori risulta però, dal 2014 al 2018, alquanto diversificato. Ecco come.
Gli integratori, con un venduto nel 2018 di 3.371 milioni di euro, sono cresciuti rispetto al 2014 del 33,8%. Un trend in forte ascesa, sebbene nell’ultimo anno l’incremento sia stato più contenuto (+4,7%). Sono 32 milioni gli italiani che consumano integratori, di cui il 62,8% ha 35-64 anni e il 60,5% sono donne. La farmacia domina questo mercato (86% delle vendite), mentre la parafarmacia ha il 9% e la Gdo il 5%.
Integratori e notificati, tasso di crescita (2014=100)
I farmaci di automedicazione, il tradizionale armamentario terapeutico del farmacista, portano annualmente alle casse della farmacia dai 2,2 ai 2,3 miliardi di euro di fatturato, con variazioni che dipendono molto spesso da condizioni climatiche. Negli ultimi 5 anni il peggiore è stato il 2017 e il migliore il 2015.
Farmaci di autocura, tasso di crescita (2014=100)
Fonte: elaborazione Farmamese su dati Federfarma
I prodotti per l’igiene e la bellezza hanno un giro di affari intorno ai 2 miliardi di euro. Il trend registra un incremento non tanto dei pezzi venduti (64,7 milioni nel 2014 e 64,8 milioni nel 2018), ma del prezzo medio per confezione. Si passa da 9,4 euro del 2014 a 16,1 dell’ultimo anno. Nel periodo risulta in contrazione l’igiene personale (-41,9% anno 2018 vs 2014).
Fonte: elaborazione Farmamese su dati Federfarmaigiene e bellezza, TASSO DI CRESCITA (2014=100)
Il comparto parafarmaceutico registra nel 2018 un fatturato di 1,7 miliardi, e si sta riprendendo dopo una crisi nel 2016 accentuata nel 2017.
parafarmaco, TASSO DI CRESCITA (2014=100)
Fonte: elaborazione Farmamese su dati Federfarma
Il nutrizionale rimane un piccolo comparto, con i suoi 400 milioni di euro di fatturato, e non dà più i risultati di cinque anni fa. Diminuiscono in particolare i dietetici per l’infanzia (-23,5%) e i dimagranti (-28,5%).
nutrizionali, TASSO DI CRESCITA (2014=100)
Fonte: elaborazione Farmamese su dati Federfarma
Conclusioni: se la spesa convenzionata è in difficoltà, porta pur sempre in farmacia ogni giorno decine di persone e, quindi, va sempre coltivata. Maggiori soddisfazioni oggi vengono dal comparto commerciale, che richiede però sensibilità verso i bisogni emergenti, innovazione, partecipazione, spazi espositivi ben curati. Sul fatturato della farmacia il commerciale aveva nel 2014 una quota di mercato del 39,4%, che raggiunge nel 2018 il 41,1%: 1,7 punti percentuali in più, che confermano una chiara tendenza, da non sottovalutare.