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Catene, ora comincerebbero a comprare anche gli svedesi. E Hippocrates scende in Umbria

Filiera

Ci sarebbe Eqt Ventures, fondo svedese di private equity che in Scandinavia figura tra i soci di Min Doktor, un network di retail clinic associato alla catena Apotek Hjärtat, tra i nuovi competitor che hanno cominciato da poco a fare shopping di farmacie italiane. Il condizionale è d’obbligo perché al momento si tratta soltanto di voci, anche se provenienti da fonti affidabili (che accreditano a Eqt già un paio di acquisti). Di certo c’è il fatto che nell’autunno di un anno fa il nome del fondo era spuntato tra gli investitori potenzialmente interessati a entrare in Hippocrates Holding, che poi come sappiamo ricapitalizzò con la francese Antin Infrastructure Partners. E si può anche dare per certo che la pandemia ha intensificato l’interesse di capitali e grandi gruppi per il mondo della farmacia, considerato che tamponi e vaccini hanno allargato il novero dei mercati della salute e della sanità dove i presidi dalla croce verde possono dire la loro, soprattutto se strutturati e organizzati.

Non a caso, lo “shopping” dei gruppi che già da tempo stanno facendo acquisti in Italia è proseguito senza esitazioni anche in questa seconda metà dell’anno. Hippocrates, riferiscono dal gruppo, ha varcato la settimana scorsa la soglia delle 200 farmacie già in gestione, consolidando la propria presenza in Friuli Venezia Giulia (una ventina gli esercizi rilevati) e mettendo le prime bandierine in Umbria (quattro, tre delle quali del gruppo Peppoloni) e nel Lazio (tre nella Città metropolitana di Roma). Sono invece una decina le trattative in corso nelle due regioni e una settantina complessivamente gli esercizi per i quali è già stato firmato il preliminare.

Diverse trattative in corso anche per Boots, che al momento resta però ferma alle 70 farmacie di proprietà. Conta invece a tre cifre le sue acquisizioni Neo Apotek, la catena che fa capo alla famiglia milanese Cocchi-Riva: ammontano a 110 gli esercizi “rogitati”, tutti distribuiti nell’Italia centro-settentrionale, un totale che supera di dieci unità l’obiettivo prefissato dal gruppo all’inizio dell’anno. Aggiorna i propri numeri anche Farmacie Italiane, l’insegna che ha per socio di maggioranza F2i: sono 78, tra farmacie e parafarmacie, gli esercizi di proprietà, compresi sette punti vendita per i quali si dovrebbe chiudere entro la fine dell’anno.

Rispetta la velocità di marcia originaria anche la progressione di Farmagorà, la catena dei due co-ceo Francesco Carantani e Marco Premoli: quattro farmacie con l’insegna del network questo mese, cinque a gennaio e dieci per il prossimo marzo. E tra le notizie che riguardano il mondo delle catene si può annoverare la recente conversione al format Lloyds Farmacia di sei delle comunali di Padova e Modena che il gruppo oggi appartenente a Comifar-Phoenix aveva rilevato nel 2019 da Pharmacoop.

 

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