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Catene: Dr.Max si allarga in Puglia, Alma Farmacie e Farmagorà centrano gli obiettivi per il 2025

Filiera

Dr. Max si prepara ad allargare la propria presenza in Puglia, una regione che il gruppo considera «altamente strategica» e dal «elevatissimo potenziale per il mercato farmaceutico». Alle quattro filiali di cui la catena già dispone nel tacco d’Italia, infatti, si aggiungeranno nel 2026 le otto farmacie di Alioth, una srl interamente controllata dalla società Farma.Invest. A catalizzare l’operazione la joint venture sottoscritta nei giorni scorsi tra Dr,Max e la holding con sede a Napoli, alla cui guida figurano Michele Falco (chairman e founder) e Mario Muzio (ceo e founder). L’intesa, come recita un comunicato diffuso da Dr.Max, si concretizzerà dall’anno prossimo e punta a creare «una piattaforma solida e scalabile», frase da cui si dovrebbe desumere l’intenzione di aggiungere agli otto punti vendita che già figurano in Farmacie Alioth (in tre province: Taranto, Brindisi e Barletta-Andria-Trani) altre acquisizioni.

La nota stampa non fa cenni alla quota con cui Dr.Max entrerà in Alioth, ma da informazioni raccolte da Pharmacy Scanner gli accordi prevedrebbero una partecipazione paritaria con Farma.Invest, cinquanta e cinquanta. Da capire cosa accadrà ai punti vendita in termini di brandizzazione: le farmacie Alioth hanno marchio e concept distintivo (vedi sotto), ma finora Dr.Max ha mostrato una particolare attenzione alla riconoscibilità delle sue farmacie (tant’è vero che a ogni acquisizione è sempre seguita in tempi molto brevi la conversione al format della catena). «I valori e la relazione con le comunità locali costruite negli anni dal gruppo Alioth» si limita a riferire il comunicato «saranno la solida base su cui innestare i valori del brand e dell’offerta che contraddistinguono l’esperienza Dr. Max, garantendo ai cittadini pugliesi servizi e assortimenti di alta qualità».

 

 

«La Puglia è un mercato che osservavamo da tempo e che riteniamo cruciale per la nostra leadership in Italia» è la dichiarazione di Alessandro Urbani, ceo di Dr. Max Italia. «Siamo convinti di aver trovato in Farma.Invest il partner ideale con cui avviare il percorso. Condividiamo non solo la passione e competenza per il settore, ma la convinzione che la relazione e credibilità che i farmacisti sanno costruire sul territorio sono la chiave per il successo. La joint venture Alioth non è solo l’ingresso in un network di successo, ma è la creazione di un motore di crescita in una regione chiave del Sud Italia».

«La scelta di Farm.Invest come partner strategico» commenta Mario Muzio, ceo di Alioth «è stata guidata dalla sua profonda conoscenza del territorio. Farm.Invest apporta alla joint venture un forte legame con la comunità delle farmacie e dei farmacisti locali. Abbiamo grandi progetti per la Puglia, che con un partner importante e strutturato come Dr.Max possiamo portare a compimento. Il nostro modello di business ha già dato risultati importanti, e una volta integrato al brand e all’offerta Dr.Max potremo velocemente centrare gli ambiziosi obiettivi di crescita del piano industriale», combinando il know-how e il modello Dr. Max con la capillarità e l’expertise locale di Farma.Invest.

Sempre a proposito di Dr.Max, le prossime settimane dovrebbero essere decisive anche per capire quale strada prenderà la trattativa con F2i per la cessione di Farmacie Italiane (44 farmacie più cinque parafarmacie e un e-commerce): come si ricorderà, a ottobre il quotidiano Milano Finanza aveva parlato di un confronto in corso tra le due proprietà, ma la notizia era stata subito smentita dai vertici di Farmacie Italiane. Secondo rumors di mercato, ai primi di dicembre F2i avrebbe deciso di cercare altri possibili compratori a fronte delle rigidità opposte da Dr.Max alla sua richiesta economica (tra i 220 e i 260 milioni, cui si aggiungerebbe un indebitamento di 90 milioni). In particolare il fondo avrebbe lanciato la proposta di un’asta con advisor Unicredit, senza però trovare soggetti interessati. A questo punto, riferiscono varie fonti, di fronte a F2i non resterebbero che due strade: riprendere a stretto giro la trattativa con Dr.Max, che a oggi resta l’unico gruppo davvero in gioco, oppure congelare la vendita e attendere tempi migliori, considerato che la scadenza dell’investimento in Farmacie Italiane sarà nel 2029. Per fine anno inizi del nuovo se ne dovrebbe sapere di più.

Intanto arrivano notizie di acquisizioni ed espansioni anche da altre insegne del capitale. Alma Farmacie, la catena che fa capo a Pharma Green, ha comunicato nei giorni scorsi di avere valicato il traguardo dei 70 punti vendita, che rappresentava il suo obiettivo per il 2025. Le ultime operazioni riguardano la Liguria, dove il gruppo mette piede per la prima volta (a Monterosso, nelle Cinque Terre), l’Emilia Romagna e il Lazio, quelle meno recenti includono le Marche dove l’insegna aumenta da due a cinque le farmacie di proprietà (due solo ad Ascoli Piceno).

Centra l’obiettivo anche Farmagorà, che chiude l’anno con 55 farmacie di proprietà dopo le ultime acquisizioni di novembre e dicembre: la “new entry” di questo mese è a Paderno Dugnano, in provincia di Milano, quelle di novembre sono entrambe a Torino. Supera invece le 580 filiali la catena di Hippocrates Lafarmaciapunto, che di recente ha portato a 22 le farmacie di proprietà nel bresciano. «Chiuderemo il 2025 con un miliardo di fatturato e un ebitda del 20%» hanno riferito alla stampa locale i due ceo del gruppo, Davide Tavaniello e Rodolfo Guarino «il nostro obiettivo per il 2026 resta invariato, cento nuove acquisizioni all’anno».

Tra i network, invece, aggiunge una bandierina alla propria rete Club Salute – a Galliate, in provincia di Varese – che tocca i 78 esercizi affiliati e seguitano a crescere il franchising di Benu e il circuito Valore Salute, a un ritmo di circa cinque e dieci farmacie al mese.

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