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Boots Uk investe massicciamente nell’home delivery. E Wba avverte: vendita ipotesi ancora aperta

Filiera

Boots Uk ha siglato la settimana scorsa una partnership con Uber Eats, la piattaforma di food delivery, per testare il recapito a casa in 30 minuti dall’ordine di medicinali contro tosse e raffreddore, antidolorifici di uso comune, autotest per covid, prodotti di bellezza, alimenti e altre 900 referenze. Il servizio sarà offerto inizialmente in 14 farmacie della catena (a Londra, Manchester, Glasgow e altre città) e potrà essere richiesto soltanto dai clienti che risiedono entro una certa distanza dalla filiale. «Che si tratti di medicinali per piccoli disturbi o regali dell’ultimo minuto, cosmetici o prodotti per la pelle» spiega Paula Bobbett, chief digital officer di Boots «siamo in grado di soddisfare tutte le esigenze dei nostri clienti in modo rapido e conveniente». «Dato che i clienti utilizzano sempre più Uber Eats per avere a casa tutto ciò di cui hanno bisogno» ha aggiunto Alex Troughton, head of commerce di Uber Eats Uk «questa partnership significherà prodotti per la salute e la bellezza di alta qualità consegnati in pochi minuti».

La partnership non è la prima iniziativa di Bootk Uk nell’home delivery. A fine agosto, infatti, il gruppo ha annunciato l’estensione a 111 delle sue filiali del servizio di consegna domiciliare avviato un anno fa con Deliveroo: anche in questo caso il gruppo aveva cominciato con una fase pilota (sempre in 14 farmacie, a Londra, Birmingham, Liverpool, Leeds ed Edimburgo) che – ha detto ancora Bobbett – «ci ha dato l’opportunità di imparare rapidamente cosa vogliono i clienti da un servizio di consegna veloce». Un centinaio le referenze interessate, tra le quali farmaci otc come ibuprofene e paracetamolo (ma non quelli della lista P, cioè venduti esclusivamente in farmacia), colliri, gel da dentizione e altro ancora.

L’accelerazione verso l’omnicanalità trova un senso anche negli ultimi numeri del gruppo: tra giugno e agosto il traffico nelle filiali Boots è aumentato del 20% rispetto a un anno prima, ma è ancora lontano dai livelli del pre-pandemia. E se le vendite (comparate) dei reparti commerciali aumentano del 15,2%, quelle della farmacia calano di quasi il 7% a causa del declino della domanda di prodotti e servizi covid (tamponi in particolare).

In aggiunta, va considerato che in una recente “call” i vertici della capogruppo americana Wba hanno confermato la previsione secondo la quale nel 2023 le vendite di Bootk Uk riusciranno a crescere del 6%, nonostante il Regno Unito sia ormai sull’orlo della recessione. In particolare Roz Brewer, ceo di Walgreens Boots Alliance, ha elogiato «il buon lavoro che la squadra britannica sta portando avanti» e si è detta ottimista «sul business del gruppo nel Regno Unito».

Secondo gli osservatori, i programmi di Wba per il 2023 riguardo alla controllata britannica si spiegano con quanto la stessa Brewer aveva dichiarato a luglio una volta fallita la vendita di Boots Uk: anche se dall’asta non è uscita un’offerta che riflettesse adeguatamente il valore della compagnia, ha commentato la ceo di Wba, le trattative hanno visto la partecipazione di una decina di potenziali acquirenti, cosa che testimonia il livello dell’interesse suscitato dalla catena britannica. Anche se la vendita non è stata completata, quindi, Wba «resta fiduciosa che Boots Uk detenga un forte valore» e dunque la casa madre americana «rimarrà aperta a tutte le opportunità». La vendita, dunque, potrebbe essere soltanto rimandata a tempi migliori, quando il quadro congiunturale risulterà meno incerto e, magari, Boots potrà mettere sul tavolo numeri ancora migliori.

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