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Cambi ai vertici di Amazon Pharmacy, deluderebbero le performance Usa sull’etico

Filiera

Ai piani alti di Amazon Pharmacy è partito un valzer di poltrone che, tra notizie confermate e altre più incerte, ha subito attirato l’attenzione degli analisti. Le novità certe – perché confermate da comunicati ufficiali – riguardano la nomina dell’ex manager del programma Prime, Neil Lindsay, alla guida delle attività sanitarie del gruppo, dove spiccano la Farmacia di Amazon (l’ex Pillpack) e Amazon Care, l’app per il teleconsulto e la telemedicina. Come riferisce un articolo del canale economico Cnbc, Lindsay avrà il compito di tradurre in realtà i piani del gruppo, che intende espandere la propria presenza nel mercato della salute e della sanità Usa.

Le ambizioni sono importanti: da qualche mese Amazon ha cominciato a proporre la propria app di teleservizi medici alle aziende americane, perché la utilizzino per i propri dipendenti (negli Usa molte imprese dispongono di programmi e servizi sanitari per il personale interno). Inoltre, riferisce ancora la Cnbc, il gruppo sta cercando di convincere ospedali e assicurazioni perché gestiscano i loro big data con le sue piattaforme di cloud computing. E nel frattempo ha aggiunto nuove applicazioni sanitarie all’assistente vocale Alexa, compreso un tracker per la salute e il fitness chiamato Halo.

Poi ci sono le notizie ufficiose. Come quella, riportata da Axios, sito Usa di informazioni economiche, secondo la quale Amazon avrebbe “retrocesso” i due fondatori di Pillpack, TJ Parker ed Elliot Cohen, da vicepresidenti di Amazon Pharmacy a consulenti. Secondo Axios il cambio di management (che si completerà a gennaio con l’insediamento alla vicepresidenza di John Love, ora ad Alexa Shopping) sarebbe da imputare ai rendimenti sotto le attese della business unit: nel mercato americano dei farmaci con obbligo di ricetta, in sostanza, Amazon Pharmacy continua a mantenere una quota sotto le due cifre e non riesce ad avvicinare i leader Walgreens e Cvs Pharmacy, ossia le due più importanti catene americane di farmacie in calce e mattoni. «Amazon deve imboccare una strategia veramente nuova oppure portare a termine un’acquisizione importante» ha dichiarato ad Axios Adam J. Fein, ceo del Drug Channels Institute «altrimenti la sua quota complessiva del mercato del farmaco etico rimarrà a una sola cifra».

«I dati che arrivano da fonti terze» rincara Karsten Voermann, direttore finanziario di GoodRx (una farmacia online concorrente) «dicono che Amazon Pharmacy non sta avendo successo: le ricette a distanza rappresentano soltanto il 5% delle prescrizioni che arrivano nelle farmacie americane, Amazon Pharmacy non sta guadagnando slancio e i loro volumi rimangono piccoli».

«TJ Parker ed Elliot Cohen» è infine il commento di Amazon sulla ricollocazione dei due manager «assumeranno ruoli più importanti all’interno dell’azienda e contribuiranno a plasmare la visione del gruppo nei servizi sanitari».

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