La notizia dell’ultimo progetto messo in campo da Amazon nel mercato della sanità – la piattaforma di servizi digitali Care – ha subito fatto discutere, anche in Italia. Non solo tra i farmacisti titolari ma anche tra manager e dirigenti della filiera. Tra questi Marco Grespigna, ceo di Zentiva Italia, che in un post pubblicato sul suo profilo Linkedin ha lanciato il proverbiale sasso nello stagno: «Quanto tempo ci vorrà perché Amazon, dopo aver iniziato a offrire questo pacchetto di servizi ai soli suoi dipendenti di Seattle, passi a proporlo a tutti i clienti sparsi nel mondo? Come ripeto spesso, il tema da sviluppare quando si parla di trasformazione digitale nel settore della salute non è la Domanda (a mio parere gran parte degli italiani sono già pronti e anzi la richiedono a gran voce, visto che già usufruiscono dei suoi strumenti in tutti gli altri settori della vita quotidiana) ma l’Offerta». Pharmacy Scanner lo ha raggiunto per chiedergli di approfondire.
Pharmacy Scanner
Buongiorno Grespigna, da quanto ha scritto sul suo profilo si direbbe che lei considera gli italiani già ampiamente digitalizzati…
Marco Grespigna
Lo confermo. A mio parere il cittadino italiano è già ampiamente pronto. Ma oggi, l’utente non trova la stessa offerta digitale che abitualmente sfrutta quando si muove in altri settori.
Pharmacy Scanner
Resiste forse il retropensiero che qui le cose vadano diversamente…
Marco Grespigna
Questo non lo so, ma se c’è sarebbe davvero utile spazzarlo via al più presto. Io sono convinto che i farmacisti sappiano di essere davanti a un bivio: o la digital transformation nella salute la fanno loro, oppure la farà qualcun altro senza lasciare loro che le briciole.
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Quanta consapevolezza c’è?
Marco Grespigna
Magari non è ancora diffusa ma sicuramente è in continua crescita. Un esempio: qualche settimana fa ero alla Convention siciliana di Unico, dov’ero stato invitato per uno speech sulla digital transformation in farmacia. Ebbene, pur essendo una mattina di sole con il mare a pochi passi, erano presenti più di 200 farmacisti, che mi hanno ascoltato con interesse per oltre due ore. Una buona parte dei farmacisti si è ormai resa conto che l’evoluzione del proprio ruolo e il miglioramento del servizio ai loro pazienti passa anche attraverso la tecnologia e il digitale.
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Il problema, forse, è che molti non sanno da dove cominciare…
Marco Grespigna
E’ così. Il farmacista fa fatica a “praticare” giorno per giorno la “trasformazione” del suo lavoro e della sua farmacia. Eppure basterebbe davvero poco per cominciare: il primo passo è, sicuramente, individuare un proprio posizionamento distintivo, cioè specializzarsi in un’area – che sia prodotto o servizio – e diventare un riferimento (oggi si dice influencer), per la propria clientela offline e online.
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Molti titolari sono spaventati dall’idea di dover gestire assieme attività fisica e digitale…
Marco Grespigna
Questo è comprensibile, servirebbe qualcuno che li aiutasse e spiegasse quante sinergie, risparmi e opportunità si coglierebbero integrando le due fasi. Il paradosso è che poi, quando ci provano, alle volte non riescono a gestire il successo della propria decisione: ricordo il caso di un farmacista che ha chiuso il profilo Facebook della sua farmacia, aperto poche settimane prima, perché era preoccupato dal gran numero di persone che avevano cominciato a scrivergli. In realtà sarebbe bastato, probabilmente, organizzare meglio il suo tempo o coinvolgere qualche collaboratore (interno o esterno).
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Per esempio?
Marco Grespigna
Oggi ci sono numerosissimi strumenti digitali, spesso gratuiti, che consentono di implementare il servizio ai clienti: per esempio i social (consiglio di partire con Facebook e Instagram per arrivare all’utente finale e Linkedin per raggiungere operatori e aziende), oppure Mailchimp, per inviare gratuitamente newsletter. Tutti questi strumenti, però, vanno integrati in una strategia, un piano editoriale che valorizzi “l’identità” della farmacia e della sua offerta al pubblico. Il “must” oggi è comunicare, comunicare, comunicare.
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E poi?
Marco Grespigna
Tra i primi passi da intraprendere, suggerisco anche la costruzione di un database dei propri clienti, per gestire in modo proficuo le informazioni che spesso sono già in possesso del farmacista. Un altro consiglio è quello di tenersi sempre informati, tutti i giorni, su quanto succede in ambito farmaceutico e nel digitale ma più in generale nel mondo. Spesso da queste notizie scaturiscono spunti, opportunità e idee anche utili allo sviluppo della propria impresa.
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E chi non si digitalizza?
Marco Grespigna
Sarebbe una grande opportunità mancata. Sono convinto che il farmacista non debba snaturare la propria missione né tradire la sua storia, ma semplicemente integrarla con quanto di buono la tecnologia oggi fornisce. Servire la cittadinanza utilizzando strumenti digitali e tecnologici significa semplicemente adeguarsi ai bisogni dei propri clienti, cosa che la farmacia fa da sempre. E non ci sarà Amazon che tenga se i farmacisti riusciranno a cogliere velocemente questa trasformazione.