Articolo 34, Federfarma include gli integratori. E invita le farmacie ad autorizzare l’invio dei dati

È ormai a regime anche per i consumi di integratori alimentari il sistema di rilevazione degli acquisti in farmacia previsto dall’articolo 34 del decreto legge 73/2021, che l’aveva originariamente istituito per monitorare la dispensazione dei farmaci in dpc, dei medicinali erogati in regime privato e dei parafarmaci registrati come dispositivi medici. Lo ha reso noto Federfarma in una circolare diffusa nei giorni scorsi, che dà agli associati le indicazioni per autorizzare le software house all’invio dei dati sugli integratori alle Federfarma territoriali competenti (che poi li rigirano a Promofarma).

L’aggiornamento, spiega in particolare il sindacato, discende dal comma 10-quater del citato articolo 34, dove sono elencati i soggetti che possono accedere ai dati (ministero della Salute, Mef, Aifa, Istat, Istituto superiore di sanità, Agenas): da alcuni chiarimenti con la pubblica amministrazione, scrive Federfarma, «è emerso che l’interpretazione restrittiva della norma (ossia il monitoraggio dei consumi di parafarmaco limitato ai soli prodotti registrati come dispositivi medici, ndr) comporta l’esclusione di una parte degli integratori alimentari importante per la completezza del dato, che risulta fondamentale per gli interessi generali di salute pubblica».

L’invio da parte delle farmacie dei dati relativi all’intero comparto degli integratori, invece, «consentirà a Federfarma di disporre, sia a livello territoriale sia nazionale, di ulteriori dati di dispensazione sicuramente fondamentali per seguire gli andamenti del nostro settore e consentirci una migliore interlocuzione con la pubblica amministrazione. I dati che l’associazione acquisisce dalle farmacie vengono infatti trasmessi alla parte pubblica al fine di “rafforzare i programmi di sorveglianza epidemiologica e garantire l’aderenza alla terapia farmacologica, realizzando l’efficace monitoraggio dei consumi farmaceutici”».

«Interpretando in maniera estensiva e coordinata gli obiettivi della normativa» dunque «Federfarma ha chiesto tramite Promofarma a tutte le software house di procedere alle necessarie implementazioni dei gestionali delle farmacie, per completare il flusso dei dati con tutti gli integratori alimentari, a prescindere dalla loro registrazione come dispositivi medici». Tali implementazioni, sottolinea la Federazione, «non comportano alcun aggravio né operativo né economico a carico delle farmacie».

L’unica incombenza che grava sul farmacista titolare, quindi, è quella di autorizzare le software house all’invio dei dati degli integratori, cliccando sull’apposito pop-up che si apre sul gestionale. Una mera formalità che però, scrive ancora Federfarma, consente al sindacato di disporre di questi dati accrescendo «il livello reputazionale nei confronti degli enti pubblici e, per altro verso, perseguendo più efficacemente i fini associativi, anche attraverso la retrocessione, a favore delle associazioni territoriali, delle utilità economiche derivanti».

In considerazione del diverso sistema di trasmissione dei dati, conclude la nota, alle farmacie della regione Lombardia «verranno fornite specifiche comunicazioni».

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