Saranno operativi dall’inizio del 2019 i nuovi servizi per il supporto alla gestione dell’impresa e del suo business con cui Apoteca Natura intende affiancare e far crescere le farmacie della sua rete: strumenti di people management, category and space management, stock management, pricing, pianificazione e controllo gestionale. E’ una delle novità annunciate nella Convention che dall’11 al 13 aprile ha richiamato a Firenze i farmacisti titolari affiliati ad Apoteca Natura in rappresentanza di oltre 900 farmacie (più di 300 in Spagna). «Vogliamo spostare l’asse strategico del nostro network dai prodotti alle persone» ha detto nel suo intervento Massimo Mercati, Amministratore Unico di Apoteca Natura «cioè prendersi cura delle persone e della loro salute. Ed è una rivoluzione copernicana che deve trovare corrispondenza in tutti gli elementi strutturali della farmacia».
Di qui i nuovi servizi che la rete metterà a disposizione degli aderenti a partire dal nuovo anno, secondo un’offerta a pacchetti progressivi che andrà a integrare il rapporto di affiliazione attuale nel rispetto dei valori del gruppo. Emblematica, in tal senso, la consulenza di people management che Apoteca Natura metterà a disposizione di chi ne sentirà il bisogno: gestito in collaborazione con alcuni docenti dell’università di Parma, riunirà formazione teorica e addestramento sul campo e sosterrà il titolare nella gestione del team, sia nelle attività organizzative interne sia nel rapporto con il cliente. «Oggi» ha detto Davide Pellegrini, docente del dipartimento di Scienze economiche e aziendali dell’università di Parma «il farmacista dedica al back office quasi il 40% del proprio tempo. E’ troppo, occorre decidere se è più importante trattare con i fornitori oppure assistere e consigliare il cliente al banco».
Fanno parte del pacchetto anche servizi di category and space management (per aiutare il farmacista nella gestione del lay out, degli spazi e del visual merchandising), di stock management (per la gestione progressiva degli acquisti tramite piattaforma centralizzata), di pricing (per aiutare la farmacia nell’analisi del posizionamento competitivo) e di pianificazione e controllo gestionale, anche attraverso il software gestionale Apoteca Natura (per la definizione del budget e l’analisi dei risultati tramite appositi indicatori di performance).
In più, all’affiliato che sta valutando di ristrutturare la farmacia, il network offre un servizio di Refit management che comprende progettazione (con applicazione del format Apoteca Natura, lanciato a novembre nella farmacia comunale di Ponte a Greve a Firenze), studio del lay out espositivo, organizzazione del visual merchandising e della comunicazione.
«L’adesione ai servizi avverrà con un addendum integrativo al normale contratto di affiliazione» ha spiegato Gianluca Strata, direttore generale di Apoteca Natura. Le sottoscrizioni, di durata almeno biennale, verranno raccolte tra settembre e novembre mentre i servizi cominceranno a essere erogati dal prossimo anno. Il tutto grazie a una rete strutturata di key account manager (Kam) e tutor di formazione (Tdf) che faranno da cinghia di trasmissione tra la struttura centrale e le farmacie. «Vogliamo cominciare con i nostri affiliati un percorso di crescita che si protrarrà per almeno due anni» ha sottolineato Strata «puntiamo a un cambio di passo che troverà la sua principale espressione nel servizio e in un assortimento ben selezionato e di alta qualità, che in linea con gli obiettivi di Apoteca Natura metta al centro la persona e non il prodotto». Per quanto concerne i costi a carico delle farmacie che aderiscono, il canone annuale dipende dai servizi che la farmacia deciderà di ricevere. Per chi sceglierà la formula “advanced”, ovvero l’adesione a tutti i servizi proposti, il costo annuale sarà indicativamente di 20mila euro, suddiviso in una quota fissa ed una quota variabile sul fatturato. Un investimento sul futuro della farmacia, avverte Apoteca Natura, ampiamente remunerato dal miglioramento di tutti i parametri di fidelizzazione (customer lifetime value) e dall’incremento della redditività, in cui l’obiettivo non è vendere per creare valore, bensì creare valore per vendere.