Le famiglie italiane concentrano di domenica il 10% degli acquisti effettuati nella settimana. E’ quanto riportano alcuni dei dati presentati da Nielsen a Linkontro 2019, l’evento che ogni anno chiama a raccolta la business community del Largo consumo: il giorno tradizionalmente dedicato allo shopping resta il sabato (dove cade il 25% delle vendite nei canali Iper, Super, Libero servizio e Discount), seguito a distanza dal venerdì (16%) e quindi i successivi quasi a pari merito (tra il 12 e il 13%).
Acquisti delle famiglie, i giorni della settimana preferiti
La domenica rimane dunque il giorno in cui si compra di meno, ma un paio di numeri sconsigliano affrettate conclusioni. Per cominciare, gli acquisti domenicali sono in netta crescita (+6,6% nel semestre terminante a gennaio 2019 rispetto allo stesso periodo di un anno prima), una tendenza che invita a ipotizzare un’evoluzione nelle abitudini degli italiani (vedi la leggera contrazione delle compere del sabato, -0.8%). Ancora più interessanti i dati sul valore dello scontrino: con una media di 34,9 euro a carrello, la spesa della domenica è per ricchezza seconda soltanto a quella del sabato.
Spesa media giornaliera, domenica dietro solo al sabato
Letti assieme, questi due fenomeni sembrano suggerire che una fetta crescente di famiglie considera la domenica il giorno “di riserva” della spesa settimanale, da sfruttare quando si vuole dedicare il prefestivo interamente alla famiglia o a una gita fuori porta. «In fondo, con le aperture domenicali i retailer vendono tempo libero» commenta Sergio Monsorno, chief executive officer di C2C-Close To Consumer, società di Gi Group specializzata nel field marketing per le aziende dell’industria e della distribuzione «così come vende tempo libero l’e-commerce, perché riduce la parte noiosa del fare la spesa. Non a caso, la domenica è il giorno più importante per Amazon». Ci sono anche altri dati che fanno riflettere: come rivela una ricerca condotta dal blog Open, nella giornata del primo maggio le chiavi di ricerca più utilizzate su Google erano quelle di quattro catene della gdo – Eurospin, Auchan, Carrefour, Penny Market – e di certo all’origine c’era il desiderio di trovare i supermercati aperti nella festività. «Oggi è il livello di servizio che fa la differenza» conferma Monsorno «ed è sul livello di servizio che, nel retail, si farà sempre più concorrenza».