Anche Unifarco si mette a comprare farmacie. Lo slogan: oggi indipendenza è interdipendenza

Filiera

Da qualche settimana c’è anche Unifarco, l’azienda bellunese cui fanno capo il brand Farmacisti Preparatori e il network Farmacie Specializzate, tra i soggetti che scrutano il mercato alla ricerca di farmacie da acquisire. La novità è stata annunciata ufficialmente nella Convention 2018 del gruppo, che due settimane fa ha riunito a Venezia-Mestre i suoi 350 farmacisti soci. Contenitore delle acquisizioni (una è già stata portata a termine, nella zona di Bologna) sarà Unifarmacie, società partecipata da Unifarco, Farmacie Specializzate e dai farmacisti soci che vorranno acquistare quote della spa. Alla quale verrà affidata una doppia mission: da una parte, come detto, rilevare farmacie per integrarle nella rete Farmacie Specializzate, dall’altra sostenere i farmacisti che già sono nel network e magari hanno bisogno di un socio di capitale per immettere risorse fresche nell’azienda. «Il nostro obiettivo»spiega Luigi Corvi, vicepresidente di Unifarco e amministratore di Farmacie Specializzate «è quello di consolidare il sistema delle farmacie indipendenti per aumentarne credibilità, solidità e profittabilità. Siamo convinti che oggi per rimanere farmacisti indipendenti si debba diventare farmacisti interdipendenti».

L’intenzione comunque non è quella di mettersi a comprare all’ingrosso. «Il nostro target» chiarisce Massimo Slaviero, amministratore delegato di Unifarco «è rappresentato innanzitutto da farmacie clienti e da farmacie socie che, per vari motivi, sono strategiche rispetto ai programmi del gruppo. E quindi è opportuno che non finiscano in altre mani». Per il momento, dunque, si comincerà con l’acquisizione di una mezza dozzina di farmacie, che potranno diventare di più soltanto se lo consentiranno le sottoscrizioni dei soci.

Niente passi avventati, dunque, né frettolose espansioni. «Considerata qual è la collocazione geografica del nostro baricentro» ha detto ancora Corvi «la ricerca delle farmacie da acquisire si concentrerà al momento nelle aree che copriamo meglio, quindi il Centro-nord». Sempre alla stessa cautela è improntata anche la governance societaria, prevede una serie di garanzie dirette a scongiurare scalate ostili: Unifarmacie entrerà nella proprietà degli esercizi con una partecipazione maggioritaria (non meno del 51%) e, a sua volta, Unifarco manterrà in Unifarmacie una sorta di golden share che di fatto la preserverà dal rischio di essere messa in minoranza.

Nei piani di Unifarmacie, poi, c’è il progetto di proporsi alle farmacie della rete come un partner di servizi per il consolidamento del network. I titolari, in altri termini, potranno delegare alla società funzioni come gli acquisti, il marketing e la comunicazione, la formazione, il layout e il category management, la gestione amministrativa e finanziaria. Ne guadagnerà la brand awareness e si svilupperanno economie di scala, che incrementeranno la competitività di Farmacie Specializzate sul mercato e l’appetibilità nei confronti di campagne e lanci aziendali. «A tal fine» ha concluso Slaviero «verrà sviluppata una rete di account che comprenderà figure senior incaricate di seguire le singole farmacie e affiancare i direttori nelle normali attività».

 

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