Anche Cef sperimenta i locker. La novità nella prima comunale con l’insegna La Farmacia Italiana

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Un locker “sanitario” refrigerato per il ritiro non solo dell’extrafarmaco ma anche del farmaco, con o senza ricetta. E’ la novità che arriva dall’inaugurazione del secondo esercizio di proprietà che Cef converte al format del suo nuovo network, La Farmacia Italiana. Si tratta della comunale del quartiere Urago Mella a Brescia, la prima a innalzare la nuova insegna tra le farmacie pubbliche della città (che fanno capo a Farcom, dove Cef è socio di maggioranza con l’80%). Riaperta sabato scorso (16 gennaio) alla presenza del sindaco, Emilio Del Bono, e del presidente della cooperativa, Vittorino Losio, la farmacia ripropone fedelmente il format del network con tutti i suoi elementi distintivi: ampia leggibilità dell’offerta, luminosità e trasparenza dell’ambiente (grazie a vetrine lasciate sgombre da espositori e cartelli), digital signage, brand awareness (con la frequente riproposizione del logo C+).

 

In alto a sinistra, l’inaugurazione  alla presenza del sindaco di Brescia e del presidente di Cef, Vittorino Losio. A destra, la farmacia di Urago Mella, 115 mq, si sviluppa principalmente in lunghezza, con un ampio corridoio che dall’ingresso porta fino alla zona banchi.

 

C’è però un elemento che differenzia dalle altre ristrutturazioni la comunale bresciana (115 mq di superficie commerciale, sei addetti tra i quali cinque farmacisti): è l’armadio sanitario a scomparti che fa capolino dalla quinta vetrina della farmacia, per ora soltanto in versione virtuale perché il macchinario sarà installato entro il prossimo mese. Ma il progetto è già stato definito in tutti i contenuti: «Si tratta di una sperimentazione che servirà a valutare l’eventuale installazione in altre farmacie della rete» spiega a Pharmacy Scanner Maria Antonietta Iacovaccio, responsabile Retail di Cef «l’intenzione è di utilizzare il locker, che come tutti sanno non è né un robot né una vending machine, per venire incontro ai consumatori che a causa di covid preferiscono ridurre all’essenziale gli ingressi in farmacia, oppure che per varie ragioni non riescono a passare in orario di apertura. Con una importante limitazione però: il servizio sarà offerto soltanto ai clienti fidelizzati e conosciuti dalla comunale, per valorizzare la relazione farmacista-paziente». In sintesi: l’assistito invia il nre nelle modalità consentite, il farmacista al banco scarica la ricetta dal gestionale e la sottopone a tutti i controlli di rito, quindi prende i farmaci prescritti e li colloca in uno degli scomparti del locker, il cui numero e codice vengono inviati al cliente.

 

A sinistra, l’angolo già predisposto dove tra qualche settimana verrà installato il locker. Come si può vedere l’area retrobanco è subito al di là della vetrina, per facilitare riempimento degli scomparti e sorveglianza.

Sopra e a destra: l’area riservata ai servizi e quella dedicata alle consulenze. La prima serve all’erogazione di prestazioni come telecardiologia, holter, telescreening e altro ancora; la stanza riservata alle consulenze serve ai colloqui paziente-farmacista e alle visite del nutrizionista o di altri specialisti.

Il locker è refrigerato e richiede doppia chiave di accesso, il codice dello scomparto e la tessera sanitaria, quest’ultima nel caso in cui il ritiro riguardi un farmaco con ricetta. «In questo modo» riprende Iacovaccio «il cliente può anche inviare la ricetta elettronica per mail o attraverso la nostra app (operativa a partire dai prossimi giorni, ndr) e chiedere di poter prelevare dal locker i farmaci prescritti. Per certi prodotti, può essere anche un modo per incrementare la privacy».

Ma il locker si configura anche come un’alternativa all’home delivery e una risorsa in più per il cosiddetto consumatore omnichannel: «Si può acquistare un prodotto dalla nostra app e ritirarlo in tutta comodità dal locker» conferma Iacovaccio «che si presta bene anche alla gestione dei ritiri sospesi». In più, lo spazio in cui sarà installato l’armadio elettronico è immediatamente a ridosso delle postazioni e della cassettiera che fa da sfondo al retrobanco, dunque il personale può riempire velocemente gli scomparti e, durante l’orario di apertura, vigila sui ritiri.

Ancora in valutazione, invece, l’installazione di altri locker nelle prossime farmacie da ristrutturare: «L’inaugurazione successiva sarà a Roma» spiega Iacovaccio «ma ancora non sappiamo se installeremo un armadio elettronico anche lì. Come detto è una sperimentazione, tireremo le somme dopo qualche mese di esperienza diretta».

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