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Aderenza terapeutica, in farmacia basterebbe partire da ciò che c’è

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La presa in carico degli oltre 20 milioni di pazienti cronici in Italia sarà una delle più importanti sfide e opportunità per le Farmacie nei prossimi anni. Come è noto, la necessità di contenimento dei costi della spesa sanitaria potrebbe avere un grande beneficio se aumentasse il tasso di aderenza alla terapia, in particolare tra i circa 12 milioni di pazienti affetti da multicronicità. Le quasi 19mila farmacie sparse sul territorio, grazie alla loro prossimità, possono assicurare un grande contributo unico sia per una dispensazione capillare del farmaco sia per il monitoraggio dei pazienti, gestendo campagne di sensibilizzazione mirate per aumentare il tasso di aderenza.

Per fare tutto questo è però fondamentale disporre di un sistema di raccolta di dati che permetta di tenere traccia dei farmaci che i pazienti hanno ritirato in una qualunque delle farmacie italiane. In altre parole, il nuovo sistema deve essere in grado di identificare il paziente e i farmaci a lui dispensati a prescindere dalla farmacia in cui si reca: se per esempio è in vacanza in un’altra regione, il sistema dev’essere in grado di riconoscere il paziente in modo da mantenere un collegamento con i suoi consumi storici e confermare che l’assistito sta ritirando i farmaci con la puntualità e la ricorrenza programmata.

Le farmacie hanno l’opportunitàdi sfruttare la consolidata piattaforma di raccolta dei dati delle ricette Ssn, attiva ormai da quasi 20 anni: partendo da questo sistema, infatti, è tecnicamente possibile agganciare la ricetta a un codice-paziente anonimo ma univoco a livello nazionale e di conseguenza tracciare in modo certo il suo percorso terapeutico.

Ovviamente questo non completa il processo di presa in carico di un paziente, ma crea una prima ampia e completa base dati a livello nazionale, sulla quale costruire i passi successivi. Le farmacie potranno ingaggiare i propri pazienti cronici, ottenere un formale consenso al trattamento dei dati e quindi seguire la sua terapia con tutte le iniziative eventualmente connesse: alert o sms che avvertono  l’assistito di tornare in farmacia per rinnovare la fornitura, consegna a domicilio eccetera.

Eventuali sviluppi potranno riguardare il monitoraggio dei farmaci di fascia C e A acquistati privatamente e quindi non a carico del Ssn (basterà utilizzare il codice ricavato dallo scontrino fiscale) e la condivisione del piano terapeutico del paziente attraverso il tanto atteso dossier farmaceutico, la cartella clinica alimentata dai gestionali dei medici di famiglia.

Questo progetto, oltre a migliorare la salute di milioni di pazienti, può garantire un evidente risparmio della spesa sanitaria in termini di ricoveri, esami e interventi chirurgici. Sarebbe dunque un grande passo avanti verso la farmacia dei servizi e porterebbe benefici misurabili a livello nazionale, un’importante opportunità per consentire alle farmacie di ottenere un corretto riconoscimento economico nella difficile rinegoziazione della remunerazione.

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