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A Milano prima farmacia Wba al restyling, attesa per il via alla fase test

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Nella famosa intervista a Il Sole 24 Ore del febbraio scorso, il ceo di Walgreens Boots Alliance Stefano Pessina lo aveva detto chiaro e tondo: prima di investire nella farmacia italiana con grossi numeri, «faremo qualche test per capire se ci sono le opportunità». Quando? A Milano, dove Alliance Healthcare ha già messo nel carniere la proprietà di otto farmacie, il gruppo potrebbe cominciare a fare “palestra” già tra poco. Basta passare in via Fulvio Testi, davanti all’esercizio che Farma Acquisition, società del gruppo deputata agli acquisti italiani di Wba, ha rilevato quest’estate dal fallimento di Essere Benessere. La farmacia è aperta al pubblico ma l’intero negozio, all’interno come all’esterno, è un piccolo cantiere: pallet ingombri di materiale, operai che lavorano dentro e fuori, scaffali all’apparenza ancora da completare che però lasciano intravedere bagliori del category che verrà.

 

 

Il grado di avanzamento dei lavori è tale che si fa fatica anche solo a intuire l’aspetto che la farmacia assumerà al termine della ristrutturazione. I cartelli che avvisano la clientela dei lavori in corso recano tutti la stessa croce stilizzata, troppo anonima per far pensare che possa essere un’anticipazione grafica dell’insegna. Un cartellone pubblicitario affisso poco distante, però, fornisce indizi eloquenti: il logo che campeggia è quello di Boots, la nota catena di farmacie inglesi, e il claim che chiama in causa salute e bellezza – rafforzato in basso dalla chiusura «Farmacia e Beauty Boots» – sembra fornire indizi già eloquenti sul posizionamento della farmacia.

 

 

Anche l’apparenza con cui si presenta l’area di libero servizio rimanda l’immagine di allestimenti in corso e di un lay out ancora poco palpabile, anche se pare già evidente una considerevole distanza rispetto al format Alphega. Secondo voci raccolte da Pharmacy Scanner,  un’altra farmacia milanese dovrebbe essere sottoposta a restyling a partire dalla prossima settimana, ma per vedere la partenza della famosa fase di test accennata da Pessina ci vorrà ancora un po’ di tempo. Da Wba però non arrivano né dichiarazioni né commenti.

Bisognerà attendere ancora un po’ anche per vedere la prima insegna accesa sulle farmacie acquisite da LloydsFarmacia. Quante siano attualmente non è dato sapere, perché anche in questo caso si va a sbattere contro un rigoroso riserbo. Secondo alcune fonti, il gruppo che fa capo all’americana McKesson avrebbe già acquisito una dozzina di esercizi, ma in LloydsFarmacia nessuno vuole parlare di numeri. «Abbiamo effettuato diverse acquisizioni ed altre sono nella pipeline» è l’unico commento che arriva dall’azienda «abbiamo un’organizzazione di oltre 200 punti vendita (con le comunali, ndr) che ci consente di essere selettivi nelle nostre scelte, cogliendo le operazioni più funzionali per una crescita organica. Così come accade oggi per le farmacie in franchising, anche gli esercizi acquisiti saranno ribrandizzati LloydsFarmacia, idealmente nell’arco di 6-9 mesi dall’acquisizione».

Aggiornamenti anche da Unifarmacie, la società partecipata da Unifarco e Farmacie Specializzate (il circuito dell’azienda bellunese) che ha come mission quella di rilevare esercizi e integrarli nel network. Nei giorni scorsi, in un’intervista, il vicepresidente di Unifarco Luigi Corvi ha rivelato che Unifarmacie è in trattativa per entrare come socio di capitale nella proprietà di tre punti vendita, in Toscana ed Emilia Romagna. I programmi, ha concluso Corvi, sono quelli di allargare la rete con una progressione di quattro esercizi all’anno.

Chiude una new entry: i fondi d’investimento, che dopo una fugace ricognizione all’indomani dell’entrata in vigore della Legge sulla concorrenza sembravano aver rinunciato agli acquisti, stanno tornando alla carica. Di F2i che ha acquistato la maggioranza del gruppo Farmacrimi si era già detto l’altra settimana. Ora nella partita ci sarebbe anche il Fondo Ippocrate, alla guida un management proveniente dal mondo della finanza e tra gli investitori nomi di spicco dell’imprenditoria italiana come i Benetton. Obiettivo, a quanto riferiscono più fonti, rilevare 150 farmacie in cinque anni.

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