In Italia sono poco più di 200mila le persone celiache, 145.759 donne e 60.802 maschi, per un’incidenza sul totale dei residenti pari allo 0,34%. E per loro il Ssn ha speso nel 2017 circa 250 milioni di euro in buoni per il rimborso degli alimenti senza glutine, una cifra che equivale grosso modo a un budget di 1.200 euro procapite. Sono alcuni dei dati provenienti dalla Relazione 2018 sulla celiachia che il ministero della Salute ha presentato nelle settimane scorse al Parlamento. Anche se basato su dati risalenti al 2017, il documento offre informazioni comunque interessanti alla farmacia che dispone di un reparto gluten free o ne sta valutando l’apertura, perché scatta una fotografia dettagliata della popolazione celiaca per anagrafica e distribuzione territoriale.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]
Partiamo dalla geografia: la regione italiana dove risiede il maggior numero di celiaci è la Lombardia (36.529 persone), seguita da Lazio (21.063), Campania (19.673) ed Emilia-Romagna (16.765). Invece, le Regioni che registrano la maggiore incidenza di celiaci in rapporto alla loro popolazione sono la Sardegna (0,44%), la Toscana e la Provincia autonoma di Trento (0,42% per entrambe).
Negli ultimi sei anni, prosegue la Relazione, la popolazione diagnosticata è cresciuta di quasi 58mila persone, per una crescita che si aggira in media attorno alle 10mila diagnosi all’anno. Nel 2017 però la progressione ha cominciato a mostrare segnali di rallentamento, con 8.134 celiaci diagnosticati (la metà rispetto all’anno precedente). Per la relazione, la frenata potrebbe essere collegata all’adozione – dal 2016 – di un nuovo protocollo diagnostico, che sembra aver impartito «indirizzi scientifici più chiari e procedure diagnostiche che hanno permesso di limitare gli errori». In ogni caso, le regioni in cui si sono registrate nel 2017 le diagnosi più numerose sono il Lazio (1.738), le Marche (1.068) e la Campania (953). Degna di nota anche la ripartizione dei malati per età: la fascia dove si concentra la maggioranza dei celiaci è quella dei 19-40 anni (71mila persone, il 34,55 % del totale), seguono i 41-65enni (32,55%) e gli 11-18enni (16,73%, tabella sottostante).
Dalla Relazione, poi, arrivano anche indicazioni interessanti sulla ripartizione dei fondi per il rimborso degli alimenti gluten free. Come già scritto all’inizio, nel 2017 la spesa sostenuta a tale scopo dal Ssn ha sfiorato i 250 milioni di euro. In base ai dati di tale anno sulla popolazione celiaca, il ministero ha quindi stanziato nel 2018 la somma di 320.111 euro, ripartiti tra le singole regioni in base alla tabella sottostante.
Prosegue, infine, il lavoro di Ministero e Regioni per completare il processo di dematerializzazione dei buoni-acquisto sull’intero territorio nazionale. Come spiega la Relazione, ci sono ancora Regioni che erogano gli assegni mensili in forma cartacea, per cui risultano spendibili quasi esclusivamente nelle farmacie o nei negozi specializzati e in un’unica soluzione. Per tale motivo, dicastero e governi regionali hanno istituito un gruppo di lavoro che ha come obiettivo la totale dematerializzazione dei buoni, per stimolare «la libera concorrenza e la competizione sui prezzi e fornire un servizio più efficiente».
Giulia Capotorto