Malattia Venosa Cronica: riconoscere i primi stadi. Il ruolo strategico del farmacista
La malattia venosa cronica (MVC) è una condizione progressiva ad elevata prevalenza, che interessa una quota rilevante della popolazione adulta. Fattori come età, sedentarietà, familiarità, sovrappeso e alcune condizioni lavorative ne favoriscono l’insorgenza. Nei primi stadi, la MVC si manifesta spesso con sintomi lievi e aspecifici, che portano il paziente a rivolgersi inizialmente al farmacista piuttosto che allo specialista.
In questo scenario, il farmacista assume un ruolo chiave come consulente sanitario di prossimità, capace di riconoscere precocemente i segni della patologia, promuovere il benessere venoso e orientare correttamente il paziente verso il medico quando necessario.
Inquadramento della malattia venosa cronica
La MVC è causata da un’alterazione funzionale del sistema venoso degli arti inferiori, con conseguente ipertensione venosa cronica. La classificazione CEAP (Clinical, Etiological, Anatomical, Pathophysiological) rappresenta il riferimento internazionale per l’inquadramento della malattia.
I primi stadi clinici, più frequentemente intercettabili in farmacia, comprendono:
- C0: assenza di segni clinici visibili, con presenza di sintomi soggettivi
- C1: teleangectasie e vene reticolari
È in queste fasi iniziali che un intervento mirato al supporto del benessere può risultare particolarmente rilevante.
Sintomi iniziali: segnali funzionali da intercettare
Nei primi stadi della MVC, i disturbi riferiti dal paziente sono prevalentemente funzionali e tendono ad accentuarsi nel corso della giornata. I più comuni includono:
- Sensazione di pesantezza agli arti inferiori
- Affaticamento e tensione alle gambe
- Gonfiore serale lieve
- Crampi notturni
- Sensazione di calore o disagio alle gambe
La letteratura riconosce questi sintomi come espressione precoce di disfunzione venosa, anche in assenza di segni clinici evidenti.
Supporto al benessere venoso: il ruolo degli integratori
Le linee guida europee e i documenti di consenso internazionali riconoscono il ruolo di alcune sostanze di origine naturale nel supporto della funzionalità del microcircolo e del drenaggio dei liquidi, in particolare negli stadi iniziali della MVC.
Tra gli ingredienti maggiormente documentati:
- Flavonoidi (diosmina, esperidina): contribuiscono al mantenimento del tono venoso e alla funzionalità capillare
- Ruscus aculeatus: tradizionalmente impiegato per il supporto della circolazione venosa
- Bromelina: complesso enzimatico estratto dall’ananas, studiato per il suo contributo al drenaggio dei liquidi interstiziali e al supporto dei meccanismi fisiologici coinvolti nel cattivo ritorno venoso e nella sensazione di gonfiore
È importante sottolineare che tali sostanze non hanno finalità di cura, ma rappresentano un supporto al benessere venoso, utile soprattutto in presenza di sintomatologia lieve e nelle fasi iniziali della malattia, all’interno di un approccio integrato allo stile di vita.
Il farmacista, grazie alla propria competenza, può guidare il paziente nella scelta dell’integratore più appropriato, valutando composizione, dosaggi, qualità delle materie prime e aderenza alle evidenze scientifiche.
Educazione sanitaria e stile di vita: un pilastro della consulenza in farmacia
Accanto al consiglio sugli integratori, la consulenza del farmacista è fondamentale per promuovere comportamenti che favoriscano il benessere venoso, tra cui:
- Attività fisica regolare, in particolare cammino e mobilizzazione degli arti inferiori
- Evitare la stazione eretta o seduta prolungata
- Controllo del peso corporeo
- Corretta idratazione
- Informazione sull’uso della calza elastica, previa indicazione medica
L’educazione sanitaria rappresenta uno degli strumenti più efficaci per limitare la progressione della MVC nelle sue fasi iniziali.
Quando indirizzare il paziente allo specialista
Secondo le raccomandazioni delle principali società scientifiche, è opportuno invitare il paziente a consultare lo specialista (angiologo o chirurgo vascolare) quando:
- I sintomi diventano persistenti o ingravescenti
- Compaiono varici evidenti (stadio C2)
- Si osservano edema persistente, dolore significativo o alterazioni cutanee
- Vi è un impatto rilevante sulla qualità di vita
Il farmacista svolge un ruolo cruciale nell’individuare questi segnali di progressione e nel favorire un corretto percorso di presa in carico sanitaria, in linea con l’evidenza scientifica.
Conclusioni
Nei primi stadi della malattia venosa cronica, il farmacista rappresenta un interlocutore privilegiato per il paziente. Attraverso una consulenza basata su evidenze scientifiche, può contribuire al supporto del benessere venoso, promuovere stili di vita adeguati e indirizzare tempestivamente allo specialista nei casi sospetti di evoluzione della patologia.
Questo approccio rafforza il ruolo del farmacista come professionista sanitario centrale nella prevenzione e nella gestione precoce della MVC, in collaborazione con il medico.
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