Skin ADV

Osservatorio SumUp: cresce il cashless in farmacia (+121%), dal medico e dal dentista

Consumatore

Nel 2025 il ricorso alla carta per pagare visite, ticket e farmaci entra stabilmente nella quotidianità degli italiani e il dato che più colpisce riguarda le farmacie: nel canale le transazioni digitali crescono del +121,8% sull’anno precedente, un’accelerazione senza precedenti nel perimetro della sanità. Le farmacie, in altri termini, diventano uno dei driver principali della “cashless transformation”, mentre l’intero settore salute arriva a rappresentare il 12% della spesa senza contanti degli italiani. Sullo sfondo, un ulteriore segnale della diffusione del pagamento digitale anche a importi ridotti: lo scontrino medio cashless scende del 2,6%, da 92,1 a 89,7 euro, indicando che la carta si usa sempre più spesso per ticket, consulti rapidi e acquisti di routine.

La fotografia arriva dall’Osservatorio Salute Cashless, che SumUp realizza ogni anno analizzando i dati delle transazioni effettuate tramite i propri sistemi di pagamento da un campione di cinquemila esercenti tra farmacie, studi medici e dentistici e cliniche. La ricerca confronta volumi e valori del 2025 con quelli del 2024, a livello nazionale, regionale e provinciale, osservando il numero medio di transazioni, il transato medio e lo scontrino digitale per commerciante attivo. Si tratta di un dataset significativo soprattutto per capire come cambia il comportamento di pagamento nelle prestazioni di prossimità.

Sul totale delle spese sanitarie pagate senza contanti emergono differenze territoriali molto nette. Marche, Umbria e Toscana guidano la classifica per incidenza della spesa cashless sul totale, rispettivamente con il 16,6%, il 15,7% e il 14,7%, tutte ben oltre la media nazionale del 12%. Seguono Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia e Abruzzo, tutte intorno al 13%. La geografia mostra, però, un Paese ancora disomogeneo: in Sardegna e Trentino-Alto Adige la quota si ferma all’8,5%, con Calabria, Valle d’Aosta e Sicilia sotto il 10%.

 

 

Dentro questo quadro, il dato più rilevante per il retail farmacia resta l’impennata delle transazioni. L’Osservatorio sottolinea che «le farmacie sono uno degli spazi più dinamici dell’intero ecosistema cashless», segnalando tassi di crescita della spesa senza contanti particolarmente marcati in alcune regioni: +214,1% in Toscana, +200,8% in Lombardia, +186% in Emilia-Romagna. Anche Friuli-Venezia Giulia (+154%) e Valle d’Aosta (+139%) mostrano incrementi che testimoniano un cambiamento strutturale, favorito dalla frequenza degli acquisti e dalla natura ibrida del front office farmaceutico, dove si alternano ticket, servizi e prodotti.

 

 

Il movimento è visibile anche a livello provinciale: Genova registra la maggiore crescita delle transazioni senza contanti (+50,5%), seguita da Venezia (+39,6%) e Ancona (+37,5%). Milano, pur in coda alla Top 20 con un +10,1%, conferma un utilizzo del cashless ancora in aumento anche se ormai maturo. Parallelamente lo scontrino medio digitale tende a ridursi, rendendo il dato ancora più significativo: a Venezia, dove è più basso in assoluto, si attesta a 70,3 euro; seguono Prato (72,6) e Reggio Emilia (73,8). La riduzione dei valori medi, nota l’Osservatorio, «conferma un utilizzo sempre più frequente anche per importi contenuti».

 

 

Dal punto di vista dei medici di medicina generale, il ritmo di crescita è diverso ma comunque indicativo. A livello nazionale le transazioni digitali negli studi aumentano del 4,2%, segno che anche il comparto più tradizionalmente legato al contante si sta abituando a strumenti veloci e affidabili. Le regioni più dinamiche sono le Marche (+17,4%), la Sardegna (+15,3%) e il Piemonte (+8%), mentre Basilicata (+7,6%) e Molise (+7,2%) completano il quadro delle aree in più rapida evoluzione. L’incremento più moderato rispetto alle farmacie rispecchia un modello di erogazione diverso, meno frammentato e con una concentrazione maggiore di prestazioni a pagamento occasionale.

Il risultato complessivo è quello di una sanità che normalizza il pagamento digitale ben oltre le prestazioni specialistiche. L’Osservatorio sottolinea che «pagare cashless è ormai una scelta naturale», accompagnata da una crescente domanda di strumenti che semplifichino gli incassi e riducano oneri amministrativi. Per il retail farmacia, che combina elevati flussi di transazioni con scontrini variabili, questa tendenza rappresenta un cambiamento strutturale nelle abitudini dei clienti.

Altri articoli sullo stesso tema