Skin ADV

Germania, rischi di deregulation: le imprese aprono a capitali e catene, i medici alle farmacie online

Filiera

Aprire al capitale la proprietà delle farmacie. È la proposta lanciata in Germania dalla Bda (Bundesvereinigung deutscher arbeitgeberverbände, in pratica la Confindustria tedesca) in occasione dell’Arbeitgebertag, la Giornata nazionale dei datori di lavoro: per l’associazione, in sostanza, il divieto di Mehr- und Fremdbesitz (ossia l’esclusione dalla titolarità di società di capitale e non farmacisti) sarebbe ormai superato e ostacolerebbe efficienza e concorrenza, così come sarebbe da abolire il tetto sulle Zweigapotheken, che vieta ai proprietari di detenere più di tre filiali oltre alla farmacia principale.

La proposta, come riporta la rivista tedesca Apotheke Adhoc, è contenuta in una memoria che la Bda ha inviato al Governo perché la valuti nell’ambito della riforma della legislazione federale sul servizio farmaceutico cui sta attualmente lavorando. Per il sindacato degli imprenditori, la liberalizzazione non metterebbe a rischio l’assetto del sistema né la sicurezza del paziente: «Le preoccupazioni che le catene di farmacie possano portare a strutture monopolistiche e quindi a una limitazione della concorrenza sono infondate» scrive la Bda «nemmeno l’obiettivo di un’accurata dispensazione dei medicinali, e dunque della tutela della salute della popolazione, verrebbe messo a rischio dall’abolizione dei divieti sulla titolarità ai non farmacisti e sulle catene». La rete attuale – circa 16.700 esercizi, uno ogni 4.800 abitanti – sarebbe sufficiente a escludere derive monopolistiche, peraltro già prevenute dalla legislazione nazionale antitrust.

Per gli imprenditori, inoltre, l’apertura a catene e capitale rappresenterebbe anche una soluzione ai problemi che oggi gravano sull’intero sistema sanitario e in particolare sulle Gkv, le casse malattia, che trarrebbero non pochi benefici da un modello di farmacia più flessibile e integrato nella presa in carico dei pazienti. Per la Bda, in particolare, occorrerebbe coinvolgere più profondamente le farmacie nella gestione territoriale degli assistiti, autorizzandole a fornire prestazioni delle cure primarie (soprattutto negli ambiti territoriali dove la medicina di famiglia è più carente) a patto che assicurino continuità del servizio, abbiano accesso al fascicolo sanitario elettronico dell’assistito e siano registrate in una banca dati analoga al registro dei medici mutualisti.

Ma una spallata all’attuale assetto del servizio farmaceutico arriva anche dalla Falk (Freie allianz der länder kven, federazione sindacale dei medici convenzionati). Approfittando del fatto che in cantiere c’è anche un’altra riforma, quella dei servizi di guardia medica, l’associazione ha lanciato nei giorni scorsi la proposta di collegare gli ambulatori della guardia medica alle farmacie online, in particolare Redcare Pharmacy, e installare distributori automatici di medicinali accanto alle strutture di continuità assistenziale. Obiettivo, offrire ai pazienti un accesso più rapido ai farmaci prescritti, senza la necessità di raggiungere la farmacia di turno.

La proposta prende spunto da un passaggio della bozza per la riforma tedesca del servizio di emergenza che prevede la presenza di “farmacie convenzionate” nei pressi dei futuri Integrierte Notfallzentren (Inz), i centri integrati di emergenza territoriale. Le farmacie online però si sono fatte sotto: secondo quanto riportato dal direttore della Falk in un post pubblicato su LinkedIn, ci sarebbe già stato un «colloquio costruttivo» con Olaf Heinrich, ceo di Redcare Pharmacy, per esplorare possibili forme di collaborazione. Il fulcro della discussione riguarda «la funzione delle farmacie nel servizio di guardia» e le modalità per «sviluppare ulteriormente l’assistenza ai pazienti».

L’idea della Falk, in sostanza, è creare una «connessione stretta» tra gli ambulatori della guardia medica e le farmacie online, completata da «moderni distributori automatici di medicinali direttamente sul posto». In pratica, dopo la visita notturna o festiva, il paziente potrebbe ritirare il farmaco in un punto automatizzato installato accanto all’ambulatorio, mentre la consulenza farmaceutica verrebbe fornita via videochiamata o canali digitali. Un po’ come ha fatto di recente negli Usa Amazon Pharmacy. «In questo modo nascerebbe un’assistenza senza interruzioni» si legge nel post di Falk «per esempio nelle terapie croniche o nelle prescrizioni di follow-up». Condivide la proposta la KV Baden-Württemberg – l’associazione dei medici convenzionati della Regione federale – che con il suo presidente, Karsten Braun, ipotizza accordi di cooperazione con le farmacie online non solo per i futuri Integrierten Notfallzentren ma anche per il servizio medico a domicilio.

Altri articoli sullo stesso tema