La farmacia che in 2 mesi ha fatto 3.400 vaccini: «Servono tre cose: spazio, spazio e ancora spazio»
Se è la somma che fa il totale, come diceva Totò in una delle sue battute più surreali, nella farmacia dei servizi vige un’altra regola tanto ovvia quanto trascurata: sono lo spazio e l’organizzazione che fanno i grandi numeri. Lo conferma la “case history” che ha per protagonista la Farmacia Sanitas di Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, insignita l’altra settimana con il Premio VaccinAzione 2025 da Regione Lombardia e Fondazione The Bridge per essere la farmacia che più ha vaccinato nell’ultima campagna antinfluenzale (2024-2025): 3.400 somministrazioni in otto settimane, una media di 150 inoculati al giorno se nel totale si includono anche i vaccini covid. Si tratta di numeri da hub vaccinale, considerato che quando nel 2021 Federfarma e Assofarm firmarono con il ministero della Salute il primo protocollo per la vaccinazione nelle farmacie (contro covid) – le due associazioni stimarono l’output ottimale cui potevano legittimamente aspirare i farmacisti in circa 15-20 inoculazioni al giorno. In sostanza, un decimo appena della media raggiunta l’anno scorso dalla farmacia sestese (affiliata Alphega).
Enrico Mauri, il fratello Francesco e Debora Galbiati sono i tre titolari dell’esercizio, che siamo andati a visitare per scoprire cosa occorre a una farmacia per arrivare a questi volumi. «Direi tre requisiti» sorride Enrico Mauri «spazio, spazio e ancora spazio». «La nostra farmacia ha una superficie commerciale di circa 200 mq» aggiunge il fratello Francesco «e per i servizi disponiamo di due salette dedicate che in totale misurano circa 30 metri quadrati, attrezzate ognuna di lettino, lavabo, scrivania e computer. Le utilizziamo per proporre diversi servizi – telemedicina, tamponi, analisi del sangue e altro ancora – ma quando parte la stagione influenzale vengono occupate principalmente per le vaccinazioni».
Se per fare servizi lo spazio è il requisito numero uno, l’organizzazione segue subito a ruota. «Per fare 150 vaccinazioni al giorno» conferma Enrico Mauri «vanno azzerati i tempi morti e le attese. Di fronte alle due salette abbiamo una zona di sosta e osservazione che quando vacciniamo per l’influenza allarghiamo sino a prendere un pezzo dell’area vendita, accuratamente separato. Quanto alle somministrazioni, provvede una coppia composta da un farmacista collaboratore, che fa l’anamnesi, e un infermiere in libera professione, reclutato apposta per la campagna, che vaccina. Inoculiamo a tambur battente dalle 9 alle 19, con due team che si alternano nella giornata più un terzo che copre le ore della pausa pranzo».
Nell’ultima foto in basso, due dei tre soci titolari della Farmacia Sanitas: Enrico Mauri e Debora Galbiati.
La domanda è intensa dall’inizio della campagna sino a quando il periodo influenzale comincia a sgonfiarsi, a fine novembre, e non serve ricorrere a campagne di comunicazione straordinarie. «Abbiamo affiso in vetrina un cartello di proporzioni generose che avverte della disponibilità del vaccino e facciamo qualche post su Facebook» interviene Debora Galbiati «ma a parte questo lavoriamo principalmente con il passaparola. È servito molto il fatto di essere stati una delle farmacie che hanno cominciato a vaccinare fin da subito, dai tempi del covid. Ci conoscono, sanno che siamo veloci e che ci si può vaccinare senza troppe attese. Lo apprezzano gli anziani, ma soprattutto chi lavora e non ha tempo da perdere».
Per prenotare i clienti hanno due possibilità, la piattaforma digitale della Regione oppure l’agenda della farmacia, che – sorpresa sorpresa – non è digitale ma cartacea. «Possono telefonarci, scriverci via WhatsApp oppure passare di persona» riprende Enrico «chi raccoglie la prenotazione (oltre ai tre soci, il personale della farmacia comprende tre farmacisti collaboratori, ndr) la annota su un registro stampato in base alla data indicata dal cliente o alle finestre disponibili. Non abbiamo mai avuto problemi e ci troviamo bene».
Con questi numeri, poi, inutile chiedere se la vaccinazione antinfluenzale contribuisce alla marginalità della farmacia o se conta soltanto per gli ingressi aggiuntivi che assicura. «Risposta affermativa in entrambi i casi» conferma Enrico Mauri «ne beneficia il giro d’affari e anche l’attività aggiuntiva generata dagli ingressi di chi viene a vaccinarsi. Spesso, per esempio, ne approfittano e vengono con la ricetta da spedire».
Interessanti anche i volumi degli altri servizi che la farmacia offre: «Da gennaio abbiamo effettuato 58 holter cardiaci, 57 holter pressori e una settantina di ecg, con un picco a settembre per l’inizio dell’attività sportiva di molti ragazzi» risponde Debora Galbiati «quando poi infuriava il covid, tra 2021 e 2022, arrivavamo a fare anche 600 tamponi al giorno». Buona, infine, la collaborazione con i medici di famiglia. «Quelli che conosciamo perché hanno lo studio in zona ci inviano i pazienti quando hanno bisogno di un esame o di farsi vaccinare» conferma Francesco Mauri «quelli che non ci conoscono invece sono più restii. Case di comunità? Ce n’è una qua vicino, ma ancora non ha mmg in servizio».