Passaggio di mano per Stada Arzneimittel, uno dei principali produttori europei di farmaci generici e prodotti di consumer healthcare. All’inizio del mese la società tedesca ha annunciato che il fondo londinese CapVest Partners acquisirà una partecipazione di maggioranza, ponendo le basi per una delle operazioni più rilevanti nel private equity europeo degli ultimi anni. L’accordo, che secondo indiscrezioni valuta Stada intorno ai dieci miliardi di euro, prevede il passaggio a CapVest di circa il 70% del capitale, mentre gli attuali azionisti – Bain Capital e Cinven – manterranno una quota di minoranza. La chiusura della transazione è attesa per la prima metà del 2026, dopo le consuete autorizzazioni regolatorie.
Per CapVest, specializzato in investimenti nel settore salute, si tratta di un ingresso di peso in un gruppo che nel 2024 ha generato ricavi per oltre quattro miliardi di euro, con un tasso di crescita medio annuo delle vendite del 9% e un ebitda più che raddoppiato rispetto al 2017. «CapVest porta una profonda conoscenza del comparto e un’esperienza ventennale negli investimenti in sanità, qualità che ne fanno il partner ideale per la prossima fase di sviluppo» ha dichiarato Stada nel comunicato ufficiale. I venditori, Bain e Cinven, non hanno diffuso i dettagli finanziari dell’intesa, così come i nuovi acquirenti.
L’operazione rappresenta l’epilogo di un percorso avviato otto anni fa, quando Bain Capital e Cinven avevano rilevato Stada per circa 5,3 miliardi di euro e l’avevano delistata dalla Borsa di Francoforte. Da allora il gruppo è stato profondamente trasformato, passando da player tedesco focalizzato sui generici a piattaforma farmaceutica internazionale con tre pilastri strategici: consumer healthcare, generici e specialty pharmaceuticals. Sotto la regia dei due fondi, Stada ha condotto più di 25 acquisizioni mirate, tra cui i marchi Nizoral di Johnson & Johnson, Walmark e diversi portafogli di prodotti consumer provenienti da GlaxoSmithKline e Sanofi, ampliando la propria impronta geografica in Europa e oltre.
Negli ultimi mesi Bain e Cinven stavano valutando il ritorno in Borsa di Stada, ipotesi sostenuta anche dai buoni fondamentali di crescita. Secondo fonti vicine al dossier, CapVest aveva inizialmente manifestato interesse per una quota di poco superiore al 50%, ma l’avanzare dei preparativi per l’Ipo avrebbe spinto il fondo britannico a rilanciare fino alla maggioranza assoluta, con il sostegno di alcuni investitori istituzionali già presenti nel capitale. La prospettiva di una quotazione resta così accantonata a favore di una nuova fase di proprietà privata.
CapVest, dal canto suo, ha dichiarato di voler proseguire nella strategia di crescita per acquisizioni e innovazione, nel solco tracciato dai precedenti proprietari. La scelta di rinunciare ai mercati regolamentati per un passaggio di mano nel private equity conferma infine una tendenza sempre più frequente nel settore healthcare: quando la volatilità finanziaria aumenta, il capitale paziente dei fondi può risultare più attraente di una quotazione in Borsa.
Con questa operazione Stada si prepara dunque a un nuovo ciclo di espansione, mentre Bain e Cinven restano a bordo come azionisti di minoranza, a testimonianza della fiducia nel potenziale di crescita del gruppo. Per il mercato e per il retail farmaceutico si tratta di un segnale forte: le grandi piattaforme internazionali continuano a rafforzarsi, pronte a ridefinire equilibri e strategie nella distribuzione del farmaco in Europa.