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Rapporto Coop 2025: italiani sempre più attenti alle spese per il cura persona. E dilaga la “pharma-diet”

Consumatore

Italiani preoccupati per l’instabilità del presente anche se meno inquieti per vulnerabilità e precarietà. Ma sempre alle prese con la precarietà dei bilanci familiari, costretti come sono a dedicare al lavoro un numero crescente di ore per compensare l’erosione del potere d’acquisto e coprire le spese fisse (abitazione, utenze domestiche, trasporti e cibo) che rappresentano oggi oltre la metà delle uscite. E la previsione è che per i prossimi 12-18 mesi le cose non cambieranno. Questa, in sintesi, la fotografia che arriva dal Rapporto Coop 2025, la ricerca con cui annualmente l’insegna della grande distribuzione indaga tendenze e sentiment dei consumatori italiani. Un’indagine di estremo interesse anche per la farmacia, che da numeri e analisi può trarre informazioni di grande utilità per conoscere più a fondo il proprio pubblico.

 

Parole chiave: lavoro, salute, tempo

Il Rapporto segnala un paradosso strutturale: tra il 2019 e il 2024 ogni dipendente ha lavorato in media decine di ore in più all’anno, ma il salario reale per ora lavorata è calato; le rendite da capitale crescono più dei redditi da lavoro e la percezione di insufficienza salariale è molto diffusa. Questo determina mobilità, turnover e una domanda crescente di servizi che aiutino a conciliare lavoro e salute. A queste due parole chiave se ne aggiunge una terza, tempo: aumenta quello dedicato al lavoro, crece la pressione sulle ore della giornata dedicate alla famiglia, agli affetti e agli interessi personali. La richiesta di flessibilità è quindi un tema destinato a influenzare i consumi di prossimità, inclusi quelli per salute e benessere. L’indagine non lo dice ma si potrebbero aprire opportunità per le farmacie che offrono servizi come telemedicina, screening rapidi, counselling dietetico.

 

Italiani meno vulnerabili ma sempre equilibristi

Il Rapporto mette in luce un recupero “a due velocità”: una parte delle famiglie, grazie a rendite e capitale, migliora il proprio tenore di vita; molte altre famiglie invece vedono erodere il potere d’acquisto e rimangono vincolate da spese obbligate. L’effetto sociale è una popolazione meno incline all’acquisto impulsivo e più orientata al risparmio, anche se non rinuncia a investire in salute, prevenzione e prodotti per la persona.

 

Una ripresa low profile dei consumi

I consumi tornano a crescere ma “low profile”: prevalgono spese per beni essenziali e per la cura di sé più che per beni voluttuari. Oltre la metà della spesa familiare resta assorbita da bollette, alimentari e trasporti, mentre cibo e salute restano al centro delle intenzioni di spesa per i prossimi 12–18 mesi. Per la farmacia suona come un avviso: la domanda di prodotti legati al benessere quotidiano è più resistente di altri segmenti, ma crescono le famiglie che per necessità tagliano anche la spesa per la salute.

 

Cucina, salute e tecnologia: la ricetta del wellbeing quotidiano

Il Rapporto sottolinea come la cucina domestica sia tornata al centro del benessere: meal-prep, alimenti funzionali, uso dell’Intelligenza Artificiale in cucina e la scelta di diete bilanciate sono trend consolidati. Aumentano anche gli acquisti di strumenti di monitoraggio domestico (bilance, dispositivi) e l’interesse per integratori e superfood. Questo cambio di paradigma, è la riflessione che si propone per il mondo della farmacia, ne rafforza il ruolo di punto di riferimento per consigli dietetici, integrazione e dispositivi self-monitoring.

 

La nuova pharma diet degli italiani

Il dato forse più impattante per la farmacia è la crescente propensione degli italiani per quella che il Rapporto chiama “pharma diet”: i farmaci a base di GLP-1 (agonisti del GLP-1) stanno modificando in modo sempre più rilevante scelte alimentari e carrelli. Nel 2025 una quota significativa di italiani dichiara interesse per questi farmaci e la spesa per agonisti GLP-1 cresce rapidamente; gli effetti osservati all’estero (riduzione di zuccheri e carboidrati) suggeriscono possibili evoluzioni del mercato anche per integratori e alimenti funzionali.

 

Che cosa fare in farmacia

Rafforzare il ruolo consulenziale: promuovere counselling nutrizionale, screening peso/metabolismo e servizi informativi sui GLP-1 (con attenzione a prescrizioni e appropriatezza). (inferenza basata su trend di domanda evidenziati nel Rapporto). Ampliare l’offerta di prodotti per la longevità: anti-age cosmetici, integratori antiossidanti e dispositivi per il monitoraggio domestico.
Comunicare valore e fiducia: in un contesto “low profile” dei consumi, la farmacia deve valorizzare competenza, servizio e rapporti di prossimità per trattenere spesa e fidelizzare.

Conclusione

Il Rapporto Coop 2025 disegna un’Italia meno sicura del domani ma determinata a prendersi cura di sé: alimentazione consapevole, prevenzione e tecnologia domestica sono i pilastri del nuovo wellbeing. Per la farmacia si apre una finestra strategica: chi saprà combinare professionalità clinica, servizi pratici e assortimenti mirati — dalla pharma diet alla cosmesi anti-age, dai device per il controllo del peso agli integratori funzionali — potrà trasformare le nuove esigenze dei consumatori in opportunità di valore.

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