Con Sycamore, è ritorno al passato per Walgreens e Boots. E il duo Pessina-Barra resta nella partita
Walgreens Boots Alliance chiude un capitolo della propria storia e ne apre un altro. Anzi, cambia del tutto copione. Sì perché dal 28 agosto scorso, con il closing dell’operazione che nel giro di qualche mese ha affidato le redini del gruppo al fondo di private equity Sycamore Partners, Wba non solo cessa di essere una public company (quotata alla Borsa americana) ma sveste anche i panni di multinazionale globale del retail farmaceutico e ritorna al proprio passato: negli Stati Uniti, in particolare, Walgreens riprende la sua vecchia dimensione di compagnia indipendente privata, con una rete di quasi 9mila farmacie che da 125 anni è punto di riferimento per il pubblico americano. Parallelamente, dall’altra parte dell’Atlantico Boots rimette i panni di società privata indipendente, con sede nel Regno Unito e un portafoglio che comprende Boots Uk&Ireland, Boots Opticians, No7 Beauty Company, Boots Thailandia, Farmacias Benavides (Messico), Alliance Healthcare Germany e varie attività retail in franchising, inclusa la Cina (le farmacie Boots italiane, invece, restano fuori perché fanno capo a Farma Acquisition Holding).
Concluso il deal, in sostanza, Sycamore ha ridisegnato il perimetro del gruppo, in base a un progetto che dovrebbe prevedere anche la cessione delle partecipazioni in VillageMD e delle attività in Village Medical, Summit Health e CityMD. Quanto a Walgreens Usa, i nuovi proprietari hanno chiamato alla guida della società Mike Motz, manager con lunga esperienza nella distribuzione del farmaco (è stato ceo di Shoppers Drug Mart, principale catena canadese di farmacie). «Comincia una nuova fase per Walgreens» ha dichiarato Motz «ci concentreremo di nuovo sul cuore del business: farmacia, retail e customer experience». L’obiettivo, in sostanza, sarà quello di riportare la compagnia a una gestione più snella, concentrata sul retail della farmacia e sulle opportunità del mercato americano.
Stessi indirizzi per Boots Group, dove invece nell’incarico di chief executive officer è stata confermata Ornella Barra: «Sono orgogliosa dell’azienda che abbiamo creato ed entusiasta di questa nuova fase» ha detto «l’esperienza di Sycamore nel retail e le solide fondamenta del gruppo ci permetteranno di rafforzare la nostra leadership nei mercati e nelle comunità che serviamo».
Anche Stefano Pessina, colui che mettendo assieme Walgreens e Boots Alliance aveva di fatto creato il colosso Wba, resterà in gioco: il manager infatti, come riporta la stampa specializzata, ha reinvestito integralmente nella nuova società Usa quanto incassato dalla cessione delle proprie quote. «Credo fortemente nel futuro di questo brand» ha spiegato, rimarcando il radicamento dell’insegna nel tessuto sociale statunitense. Sycamore dal canto suo, con un approccio tipico del private equity, punterà a migliorare le performance operative e finanziarie per valorizzare tanto la catena americana quanto la catena anglosassone.
Non mancano ovviamente le incognite: per cominciare, occorrerà capire come Sycamore gestirà i tempi dell’investimento, dato che l’orizzonte tipico del private equity non è di lungo termine e sarà cruciale capire se Walgreens e Boots imboccheranno davvero la strada di un rafforzamento industriale o se sarà principalmente una ristrutturazione finalizzata a una futura rivendita. In ogni caso, per il mondo della farmacia italiana è un segnale su cui riflettere: la farmacia che integra retail del farmaco e primary care non sembra più convincere i mercati Usa e Uk, che tornano a scommettere sul vecchio modello della farmacia imperniata sulla distribuzione. Amazon permettendo, ovviamente.