Vim, tutti i depositi offline per due giorni. L’azienda smentisce che la causa sia un attacco hacker
Non ci sarebbe un attacco hacker ma soltanto problemi tecnici dietro all’incidente che il 6 e il 7 luglio ha messo offline il server centrale di Vim (il distributore farmaceutico con quartier generale a Matera) e interrotto l’attività di tutti i suoi dieci depositi. È quanto ha comunicato nei giorni scorsi l’azienda dopo le voci circolate inizialmente nella filiera. «È stata aperta un’indagine interna per appurare la dinamica dettagliata dell’incidente» spiegano a Pharmacy Scanner fonti della società «ma dalle prime evidenze all’origine del blackout del server ci sarebbe un’interruzione della rete elettrica che ha avuto pesanti ricadute solo su sistemi e software».
Tra i primi a parlare di un attacco hacker (in seguito a erronee informazioni) era stata Federfarma Roma, con una circolare del 7 luglio in cui si riferiva della decisione dell’Asl laziale capofila per la dpc di oscurare temporaneamente il deposito Vim che serve la Capitale. In una circolare successiva, risalente al 10 luglio, lo stesso sindacato aveva poi comunicato il ritorno alla normalità dell’azienda, smentendo l’ipotesi della pirateria informatica.
Come si ricorderà, a fine maggio alcuni hacker avevano attaccato tre diverse aziende della distribuzione farmaceutica, paralizzandone temporaneamente i sistemi e impadronendosi di dati a scopo di ricatto. Indagini e verifiche sono ancora in corso.