Cambio al vertice di Incyte Italia, dove Nicola Bencini subentra nella carica di general manager a Onofrio Mastandrea, che ha guidato con successo l’azienda negli ultimi sei anni e passerà ora alla guida dell’affiliata tedesca. Bencini, spiega unanota, raggiunge Incyte dal suo più recente ruolo di general manager di Stemline Therapeutics, azienda parte del Gruppo Menarini. In precedenza ha svolto incarichi di progressivo rilievo in Novartis, fino a ricoprire il ruolo di Oncology general manager Belgio e Lussemburgo.
Laureato in Economia all’Università degli Studi di Milano-Bicocca, ha successivamente conseguito un Executive MBA alla School of Management Sda Bocconi di Milano e ha integrato le sue competenze manageriali grazie a programmi di leadership presso la Columbia University e la Glasgow University.
«Sono onorato di guidare Incyte Italia nel proseguire il suo percorso di sviluppo. I prossimi anni rappresenteranno un momento di forte crescita per l’azienda a livello globale, con dieci potenziali lanci ad alto impatto da qui al 2030, e l’Italia vuole dare un contributo decisivo al raggiungimento di questa ambizione» afferma Bencini. «Dal suo arrivo in Italia nel 2016, Incyte è cresciuta a ritmi straordinari, grazie ai significativi investimenti in ricerca clinica e alla capacità di generare sinergie con tutti gli attori del sistema salute, elementi che rappresentano il motore della nostra innovazione».
L’impegno sul fronte della ricerca e sviluppo è uno degli elementi che contraddistinguono la biotech americana, che a livello globale reinveste in R&D il 47% delle proprie revenue e conta più di 1.000 dipendenti impegnati esclusivamente su questo fronte, con gruppi di ricerca attivi in 14 Paesi di tutto il mondo. In Italia, negli ultimi cinque anni Incyte ha investito in ricerca 87 milioni di euro, portando 73 studi clinici il 25% dei quali di Fase I, e generando un valore di oltre 290 milioni di euro per il sistema Paese.
«Incyte Italia collabora con i più autorevoli centri di ricerca clinica per sviluppare terapie innovative che possono fare la differenza nella vita di molti pazienti» conclude Bencini «il focus su aree terapeutiche a elevato unmet need, nelle quali i pazienti hanno a disposizione limitate opzioni di trattamento o non ne hanno affatto, ha prodotto come risultato una consolidata tradizione di farmaci first-in-class. Nel prossimo futuro porteremo avanti il nostro impegno su questo fronte, con l’ambizione di generare valore per il sistema salute attraverso investimenti in ricerca e innovazione, elementi strategici per la competitività del Paese».