No alla precarietà dei rider in Pharmercure, il delivery della farmacia sviluppato nel 2018 da Maurizio Campia, Gianluca Abate e Thomas Pullin all’interno dello Startup Creation Lab dell’Università di Torino: chi effettua le consegne dei farmaci per la piattaforma, riporta una nota dell’azienda, è assunto con un contratto regolare, gode di una giusta retribuzione e di tutte le tutele previdenziali previste dagli accordi di settore. In base alle città dove è attualmente attivo il servizio, i rider possono essere dipendenti diretti di Pharmercure, oppure di società terze che garantiscono l’adesione agli standard contrattuali di categoria. Anche i mezzi utilizzati per le consegne puntano alla sostenibilità: con una flotta in gran parte green, costituita anche da veicoli elettrici e biciclette.
«Sembra che il modello di business di alcune startup della new economy interpreti i corrieri come l’anello debole della catena, quello che consente di aumentare le marginalità e diminuire i rischi legati al delivery» sottolinea Maurizio Campia, ceo e co-fondatore di Pharmercure «per la nostra azienda invece è fondamentale dare valore a ogni elemento della filiera del farmaco. Partendo ovviamente dalla farmacia, ma recuperando qualità anche nel servizio di consegna a domicilio, che può svolgere un ruolo chiave nella fidelizzazione di chi usufruisce del servizio».
È sufficiente andare su pharmercure.com per farsi recapitare a casa, o in qualunque altro luogo, i prodotti e farmaci prescritti dal medico, impostando la frequenza di consegna desiderata, in base alle proprie necessità terapeutiche. Si paga alla consegna con Pos, contanti o Satispay e il primo ordine è gratuito. Tutto il processo è controllato dal farmacista, che verifica ogni volta la corrispondenza dei medicinali a quelli prescritti, così come la correttezza delle ricette caricate.