Convention Farla, Pennacchio ai titolari: momento difficile, sostenete le vostre cooperative

Filiera

È sempre la fedeltà (dei soci) il tema che più sta a cuore alle società dei farmacisti operanti nella distribuzione intermedia. L’ultima conferma arriva dalla tradizionale convention di fine anno di Farla, cooperativa laziale che raggruppa 270 farmacie associate e oltre 800 farmacie clienti. Organizzato il primo dicembre in modalità remota, l’appuntamento è servito come sempre a fare il punto su presente e futuro prossimo dell’azienda, annebbiati da una congiuntura senza precedenti. «Il sistema cooperativistico nacque cinquant’anni fa per aiutare le farmacie a gestire gli approvvigionamenti in modo sostenibile» ha ricordato il presidente di Farla, Roberto Pennacchio «oggi le cooperative sostengono i farmacisti titolari che affrontano il cambiamento: che cosa sarebbe successo se le farmacie non avessero avuto al loro fianco le cooperative che hanno assicurato la fornitura di mascherine, tamponi o vaccini?».

L’invito del presidente di Farla, dunque, è di non gettare al vento la sinergia che lega cooperative e farmacie socie. «Questo legame è l’unica leva che può aiutarci a superare le difficoltà di oggi» ha continuato Pennacchio «il cambiamento ci impone di evolvere ma per farlo abbiamo bisogno di avere alle spalle una struttura di proprietà che ci sostenga». Oggi, tuttavia, le cooperative devono fare i conti con una congiuntura particolarmente difficile: «I costi fissi sono aumentati in modo spropositato» ha ricordato Gian Carlo Stincarelli, direttore generale di Farla «e lo stesso dicasi dell’accesso a credito: a ottobre il costo del denaro è sei volte quelli d’inizio anno. Il risultato è che sono a rischio consegne, assortimenti e qualità del servizio».

Oggi più che mai, dunque, i farmacisti titolari devono rendersi conto che vanno fatte delle scelte. «Le farmacie devono superare la logica degli acquisti fatti per inseguire il centesimo di risparmio» spiega Pennacchio a Pharmacy Scanner senza cercare giri di parole «i farmacisti aiutino le loro cooperative e siano fedeli alle loro strutture di proprietà, che oggi più di prima rappresentano il porto sicuro della farmacia. Le carenze di fedeltà non sono più sostenibili, serve un cambio culturale».

Quanto a Farla, incertezze del quadro congiunturale e costi in aumento vertiginoso mettono nell’incertezza la chiusura di fine anno. «Speriamo di chiudere con un giro d’affari in pareggio rispetto all’anno scorso» dice Pennacchio a Pharmacy Scanner «se non altro manteniamo il perimetro delle farmacie socie». Il quadro incerto ha pesato anche sullo sviluppo dei programmi lanciati un anno fa, in particolare e-commerce e ricerca di partnership strategiche. «Continuiamo a lavorare su quei progetti» conferma il presidente della cooperativa «ma emergenza tamponi d’inizio anno e una congiuntura più imprevedibile che mai hanno finito per dilatare i tempi».

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