Il mercato in farmacia degli integratori alimentari chiude il 2020 con un fatturato di 3 miliardi di euro. E si riconferma per valore al secondo posto, dopo il farmaco con ricetta, tra le categorie di prodotto trattate dal canale. Sono alcune delle evidenze che emergono dalla VI Indagine di Federsalus sulla filiera degli integratori alimentari, presentata oggi (24 giugno) in videoconferenza a una platea di giornalisti, rappresentanti delle istituzioni e manager delle aziende. «Nonostante le difficoltà dell’anno passato» è la valutazione che arriva dalla ricerca «il settore ha dimostrato nel 2020 tutta la sua resilienza e capacità di innovazione». Conferma l’andamento delle vendite di integratori in farmacia, che nel 2020 sono cresciute a valori dell’1,5% e hanno contribuito con un +0,2% alle performance del canale (l’etico ha pesato in negativo per l’1,7%).
Integratori, il peso del comparto nel mercato della farmacia
La farmacia, in particolare, rimane per il comparto il canale di vendita più importante, con una quota di mercato del 79% rispetto a un giro d’affari totale di quasi 3,8 miliardi di euro (vedi sotto). Seguono a grande distanza parafarmacia e mass market (8% a testa) e chiude il canale online, con una quota del 5%. L’incremento a valori tra 2019 e 2020 appare più contenuto che in passato (poco sopra i 100 milioni di euro) ma è anche vero che il comparto viene da sei anni di crescita ininterrotta, con una progressione media annuale dell’8,2%. E nel primo quadrimestre 2021 promette un altro balzo in avanti dopo un inizio d’anno incerto (-7,1% a gennaio sullo stesso mese del 2020, -7,9% a febbraio, +7,4% a marzo e +23,6% ad aprile).
Mercato, evoluzione e segmentazione dei canali
Dall’indagine, che si è avvalsa delle rilevazioni e delle analisi di Iqvia, emerge anche l’effetto virtuoso generato dall’innovazione di prodotto: a fronte di una crescita media del 2,8% (sommati tutti i canali di vendita), i nuovi lanci mostrano vendite in crescita a valori del 3,6%, i cosiddetti prodotti maturi invece calano dello 0,8%.
Il ruolo dell’innovazione: vendite +3,6% tra i nuovi lanci
Arrivano utili spunti di riflessione anche dalla segmentazione del mercato per categorie: nell’ultimo anno, dicono i dati, i consumi si sono indirizzati su alcune classi di prodotto (come gli immunostimolanti, +36% vedi sotto) oppure su rimedi indicati per specifiche esigenze di salute (benessere mentale e sonno, +16,7%, vitamine, +8%). Da non dimenticare poi l’evidenza osservata nel 2019 dal Rapporto Censis sul valore sociale degli integratori, secondo la quale quasi un acquisto su due poggia sul consiglio del medico o del farmacista.
La segmentazione dei consumi per categoria di prodotto
Dietro ai risultati del comparto, rivela infine la ricerca Federsalus, c’è un settore che raggruppa imprese altamente competitive e di gran lunga più dinamiche del resto dell’economia italiana: il 59% ha dichiarato fatturati in crescita nel 2020, oltre la metà dichiara un numero di occupati in crescita e la marginalità sull’ebitda del comparto nel suo insieme arriva al 14,6% e supera quello dell’industria farmaceutica (12,6%). «Quella degli integratori è una filiera virtuosa» ha concluso Germano Scarpa, presidente di FederSalus «composta da aziende solide e dinamiche che generano occupazione e creano valore per il territorio in cui operano. Rappresentano una realtà con un’altissima vocazione all’investimento in ricerca e sviluppo e rappresentano l’eccellenza del prodotto italiano. Gli integratori alimentari sono entrati a far parte della quotidianità di tante persone – come dimostra l’ingresso dei multivitaminici nel paniere Ista – ed è sempre più diffusa la consapevolezza del loro ruolo».