Da farmacia online a provider di servizi sanitari digitali, sempre a distanza. E’ la metamorfosi avviata da DocMorris, la nota “web-pharmacy” europea con sede in Olanda ma sotto controllo del gruppo svizzero Zur Rose. Non è un’addio alla distribuzione del farmaco ma un’evoluzione verso una sorta di farmacia online dei servizi, esemplificata dal nuovo logo che il gruppo ha presentato nei giorni scorsi. Sparisce la croce verde e il suo posto viene preso da un cuore stilizzato, a simboleggiare il nuovo baricentro di DocMorris: la dispensazione del farmaco rimane tra le attività “core” (d’altronde, il nuovo logo conserva la parola Apotheke), ma nel tempo si aggiungeranno nuovi servizi digitali diretti a consigliare, assistere i pazienti cronici, gestire le ricette elettroniche e i piano di cura, monitorare l’aderenza terapeutica e la sicurezza dei trattamenti.
«Le aspettative dei clienti nei confronti della farmacia e dei fornitori di servizi sanitari sono in costante aumento» spiega Frank Müller, chief marketing officer del segmento tedesco di Zur Rose «la digitalizzazione legittima la richiesta di servizi di qualità crescente, di sicurezza e di competenza specialistica. I clienti vogliono che le loro esigenze siano soddisfatte in modo semplice e senza soluzione di continuità, questo è quindi il momento giusto per proporre una sanità digitale incentrata sulla persona. Il nuovo brand della farmacia DocMorris è solo l’inizio di un cambiamento di paradigma che investirà farmaco e sanità».
Per comprendere meglio i progetti di DocMorris basta fare un salto in Germania, dove questa estate Zur Rose ha acquistato Teleclinic, società bavarese di telemedicina che conta oggi più di 30mila assistiti, curati e visitati a distanza. Perno dei servii offerti è un’app che non soltanto consente di collegarsi a distanza con un medico e farsi visitare, ma permette anche all’utente di ricevere le sue ricette. E con la partenza dal nuovo anno della prescrizione digitale (sulla base di una legge che consentirà ai medici di utilizzare la carta soltanto per gli stupefacenti e poco altro) le potenzialità di queste piattaforme che integrano più servizi digitali sono enormi. Non a caso, nei mesi passati DocMorris ha speso parecchio in pubblicità per annunciare al pubblico tedesco i cambiamenti in arrivo.
Sopra: a sinistra, una pubblicità di Teleclinic che reclamizza la sua app di servizi medici a distanza; a destra, pubblicità DocMorris per la ricetta elettronica.
Proprio come in Italia, poi, covid ha fatto volare le richieste di videoconsulti e teleprestazioni da parte dei pazienti tedeschi. Ma alla multinazionale elvetica – e a DocMorris – interessa soprattutto fare sistema: secondo le stime del gruppo svizzero, fino al 50% dei teleconsulti che passano dalla piattaforma di Teleclinic genereranno dall’anno prossimo una ricetta elettronica. E DocMorris, con il suo ecosistema da farmacia dei servizi online, dovrà soltanto raccogliere i frutti.