Coronavirus e lock down non hanno messo le ali soltanto a e-commerce e home delivery ma anche ai pagamenti digitali, considerati più sicuri dal punto di vista igienico rispetto a monete e banconote. Nel retail tradizionale, dicono alcuni dati, l’uso della moneta elettronica sarebbe più che triplicato, grazie anche al fatto che molti negozi hanno incrementato sensibilmente acquisti a distanza e consegne a domicilio (per le quali viene abitualmente utilizzata la carta di credito.
A trainare i pagamenti digitali sono state soprattutto le soluzioni Nfc, cioè contactless, che evitano passaggi di mano tra sconosciuti: Satispay, l’app che consente di pagare tramite smartphone, ha registrato nel lock down un incremento delle transazioni del 30% rispetto al periodo precedente. Risultato, nel primo trimestre di quest’anno la piattaforma ha valicato la soglia del milione di utenti e conta ora più di 100 mila esercizi convenzionati. Ma il fenomeno non interessa soltanto il retail: secondo quanto riferisce SumUp, azienda specializzata nella realizzazione di lettori di carte portatili (wireless o bluetooth), stanno crescendo a doppia cifra anche gli ordini provenienti dai medici.
Osservatorio Politecnico, nel 2019 pagamenti digitali per 270 miliardi
E’ anche vero che la crisi da coronavirus ha accelerato una crescita già evidente. Come riferisce l’ultima indagine dell’Osservatorio innovative payments della School of management del Politecnico di Milano, nel 2019 i pagamenti con carta in Italia hanno toccato i 270 miliardi di euro, per una crescita annua del +11%. Crescono in particolare le transazioni pro capite (in media 83 persona rispetto alle 71 dell’anno precedente, +17%) e cala il loro valore medio (53,7 euro, circa 3 euro in meno sul 2018), indizi di una progressiva penetrazione della moneta elettronica negli acquisti quotidiani.
La segmentazione delle piattaforme
Tra i pagamenti digitali, poi, si distingue per numeri il contactless, che nel 2019 ha generato circa 1,5 miliardi di transazioni (+67% rispetto al 2018) per un valore di 63 miliardi di euro (40,5 miliardi l’anno prima). Significativo, per l’Osservatorio, il fatto che lo scontrino medio cali di tre euro sull’anno precedente (da 45 a 42), segnale che la crescita del Contactless «non è solo una cannibalizzazione dei pagamenti con carta tradizionali, ma anche una sostituzione dei pagamenti di minore importo, solitamente effettuati in contante». Incide sul fenomeno anche il crescente utilizzo delle carte contactless come biglietto sui mezzi di trasporto pubblico, un fenomeno germogliato nel 2018 a Milano e Treviso e poi ampiamente consolidatosi nel 2019 in diverse città italiane».
Contactless, nel 2019 transato in crescita del 63%
Traina la crescita dei pagamenti digitali anche lo sviluppo dell’e-commerce e quindi gli acquisti da computer, smartphone o tablet, che nel 2019 aumentano del 15% e superano i 30 miliardi di euro. Come già negli anni passati, la componente che più soffia su questi numeri è il pagamento da smartphone: il cosiddetto Mobile commerce vale ormai il 40% del totale e-commerce (era il 34% nel 2018) e nel 2019 ha generato transazioni per 12 miliardi di euro, +33% sull’anno precedente.
In forte crescita anche i pagamenti effettuati in negozio tramite smartphone (Mobile payment), che nel 2019 sono triplicati e hanno raggiunto i 58 milioni di transazioni, per un valore di 1,83 miliardi di euro. Al di fuori del punto vendita fisico, i pagamenti con smartphone valgono invece 1,24 miliardi di euro (+29%) e riguardano principalmente il pagamento di ricariche telefoniche (590 milioni di euro) e di servizi legati alla mobilità (325 milioni di euro, +57% sul 2018). Rappresentano invece un mercato ancora agli esordi i pagamenti con smartwatch (orologi intelligenti) e wearable (dispositivi indossabili), che nel 2019 toccano 70 milioni di euro.