Vestire la farmacia perché assomigli a un Apple Store? Lo ha fatto Reggy Smith, titolare e direttore dell’Apotheek Ridderveld di Alphen, città dell’Olanda meridionale affacciata sul Reno e con una popolazione di oltre 100mila abitanti. Quest’estate Smith ha approfittato del trasferimento dell’esercizio per realizzare l’idea che gli era sorta dopo una visita a un Apple Store: riprodurre nei nuovi locali l’atmosfera accogliente e “user-friendly” che caratterizza i negozi della catena in tutto il Mondo (Italia compresa). «Sono stato colpito da questo bellissimo spazio aperto che irradia ospitalità e crea un’atmosfera piacevole» spiega Smith «ho deciso che questo era l’effetto che avrei voluto riproporre nella mia farmacia».
Sopra un Apple Store, a destra la farmacia Ridderveld di Aphen
Inaugurata a metà settembre, Apotheek Ridderveld rivela in effetti una discendenza diretta dal format dei negozi Apple: suggeriscono la somiglianza soprattutto il lungo tavolo posto al centro dell’ambiente e la totale assenza di gondole, ma a un’osservazione più attenta si scoprono che in comune c’è anche la razionalità del design e l’essenzialità dell’esposizione (tutte le scaffalature corrono lungo il perimetro del locale).
Del tutto assente il tradizionale banco dell’etico, uno dei primi elementi di cui Smith ha voluto disfarsi dopo la visita nello store della Apple. «Lì il personale non se ne resta nascosto dietro al bancone» racconta «anzi va incontro ai clienti che entravano, i quali a loro volta sono rassicurati da un ambiente che invita a parlare e mette alla pari gli interlocutori». E’ per questo che Smith preferisce usare la parola “clienti” piuttosto che “pazienti”. «C’è più uguaglianza» dice «il fatto che sappiamo tanto sui farmaci non ci mette su un piedistallo, chi entra deve capire che qui può parlare con una persona uguale a lui dalla quale può ricevere aiuto e consiglio». Il posto del bancone, così, è stato preso da alcune postazioni individuali, “minimal” quanto il resto dell’ambiente, dove c’è a parte tastiera e monitor non c’è spazio per molto altro. E non si vedono espositori, perché il banco deve frapporsi tra farmacista e cliente per il minor tempo possibile. Il tagliacode, inoltre, invoglia le persone in attesa a rilassarsi e sedersi al tavolo per leggere o mettere a posto i loro documenti sanitari, senza dover stare sul chi vive per non perdere il proprio turno.
Apotheek Ridderveld, poi, si caratterizza per la totale assenza di pareti o barriere: non ci sono espositori né da terra né da banco che tagliano la vista e lo sguardo del visitatore può spaziare per tutta la larghezza dell’ambiente. L’unico ostacolo è rappresentato dal divisorio che separa il corner riservato alle consulenze personali, un elemento che non si ritrova negli Apple Store. «In un negozio di informatica non c’è il bisogno di privacy che si può avvertire in farmacia» commenta Smith «in questi spazi diamo consigli oppure aiutiamo a seguire le terapie».
La farmacia Ridderveld, infine, occupa il pian terreno di una struttura dove trovano posto alcuni ambulatori medici e un centro di fisioterapia. «Abbiamo tutti i servizi concentrati nello stesso edificio» conclude Smith «così chi esce dal medico può scendere e acquistare subito i farmaci di cui ha bisogno. Tutto molto comodo».