Online, in Italia crescono gli accessi soprattutto da mobile

Consumatore

 

Arriva al 64% circa della popolazione la quota degli italiani di almeno 18 anni di età che alla fine del 2016 risulta connessa alla Rete. In pratica, due connazionali su tre hanno ormai accesso a internet ma il gap che il nostro Paese continua a registrare rispetto ai suoi principali vicini rimane consistente: in Francia è connesso il 79% della popolazione maggiorenne, in Germania il 77%, in Spagna il 78%, nel Regno Unito l’83%. E’ la fotografia che arriva dall’ultima ricerca della società di analisi comScore sull’uso del web in Italia: sono circa 38 milioni gli utenti unici che ogni mese si connettono alla Rete dall’Italia, con uno spiccato incremento degli accessi da smartphone e tablet (+12% rispetto al 2015) e una proporzionale contrazione delle connessioni da computer desktop (-4%).

Per dirla tutta, questa progressiva polarizzazione degli accessi sul mobile rappresenta oggi una delle peculiarità del mercato nazionale: la maggioranza degli italiani “digitali” entrano in internet sia da desktop sia da mobile, ma il 53% di loro preferisce farlo dal smartphone o tablet e soltanto il 46% da desktop; soltanto la Spagna mostra lo stesso orientamento, mentre in tutti gli altri paesi prevalgono gli accessi da computer. Di più, nell’ultimo anno la percentuale di utenti italiani che accede a internet soltanto da mobile è cresciuta del 32%. E ogni tre minuti trascorsi online, due si devono a un dispositivo tipo smartphone o tablet.

Questa tendenza merita specifica considerazione da parte degli operatori del retail: la familiarità con la navigazione via smartphone o tablet, infatti, rappresenta un invito alla multicanalità, ossia all’uso promiscuo di offline o online negli acquisti: guardo i prodotti nel punto vendita e poi compro su internet, oppure confronto prezzi e prodotti sul web e poi compro nel punto vendita, o ancora confronto su entrambi i canali e poi compro dove trovo ciò che più mi convince. I dati di comScore al riguardo sono significativi: Amazon (con l’insieme dei siti che compongono la sua galassia) vanta una penetrazione del 53% nella popolazione digitale italiana, con un totale di utenti unici a dicembre 2016 che raggiunge i 13 milioni da desktop e i 12 milioni di mobile; fa ancora meglio Googles, il noto motore di ricerca, che nello stesso periodo totalizza una penetrazione dell’89% e 20 milioni di utenti da mobile.

Eloquenti anche i dati sulla penetrazione delle “app”, le applicazioni da smartphone: la top15 vede al primo posto Whatsapp con una penetrazione del 93%, Googlesearch è terzo con il 74% e Amazon Mobile è al 12° posto con un indice del 25%. E quest’ultimo è un altro elemento su cui ragionare: anche se nel nostro Paese le aziende e i brand ancora sono restii a ragionare sulle potenzialità delle app, i dati dicono che l’11,2% degli italiani che acquistano on line da smartphone lo fa da un’app; in Francia sono solo il 5,4%, in Germania il 10,1%, in Spagna il 6,8%. Una riflessione è d’obbligo anche per la farmacia.

 

 

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