Joint venture Cef-Unico, arriva il sì anche dei soci del gruppo bresciano. Ecco la road map

Filiera

Arriva anche l’ultimo sì al progetto di aggregazione tra Cef e Unico spa, le due principali società della distribuzione farmaceutica controllate dai farmacisti. A dare il via libera finale, con 340 voti a favore, l’assemblea dei soci che la cooperativa bresciana aveva convocato mercoledì scorso, 25 settembre, a un paio di mesi di distanza dalle riunioni con cui, a fine luglio, i farmacisti delle cooperative di Unico avevano dato a loro volta luce verde. «Questo importante passo» è il commento che arriva da Cef «segna una nuova direzione strategica in un mercato sempre più competitivo. L’aggregazione con Unico non è un’operazione di sovrapposizione, ma una sinergia volta a valorizzare le rispettive complementarità, generando economie di scala e accrescendo la forza competitiva delle farmacie indipendenti».

L’obiettivo, continua il gruppo bresciano, «è quello di offrire vantaggi concreti, che spaziano dal miglioramento delle condizioni economiche su listini e offerte all’ottimizzazione della gamma prodotti, della logistica distributiva, dei servizi professionali erogati e della remunerazione del capitale intesa come distribuzione degli utili».

Completate le tappe formali, è ora la vola della road map operativa: a giorni Cef costituirà la nuova società (newco) che farà da contenitore per la joint venture; seguirà la predisposizione del progetto di fusione e della documentazione correlata, quindi l’avvio delle attività per il conferimento del ramo d’azienda da Cef alla newco; attorno a metà ottobre, quindi, verrà depositata l’iscrizione nel Registro delle imprese delle delibere di approvazione del progetto di fusione e riscontro da parte degli istituti bancari; per fine dicembre si procederà alla convocazione dell’assemblea straordinaria della newco per l’aumento di capitale a servizio del conferimento del ramo d’azienda da Cef e la sottoscrizione dell’atto di conferimento; all’inizio di gennaio, infine, l’atto di fusione per incorporazione di Unico nella nuova società e la ridistribuzione delle quote di quest’ultima (Cef 50%, Unione farmaceutica novarese 32%, Codifarma 10,5%, Unione farmacisti del Friuli Venezia Giulia 7%, Cosifar 0,4%).

Con l’approvazione del progetto da parte dell’assemblea dei soci di Cef, inoltre, è partita ufficialmente anche la negoziazione con il mondo bancario per il reperimento delle risorse finanziarie necessarie a sostenere l’operazione. Una trentina, a quanto risulta, gli istituti di credito che potrebbero partecipare alla cordata, ma Cef al momento si limita soltanto a rilevare che «le banche stanno rispondendo positivamente all’importante iniziativa di aggregazione».

«Costruire insieme, giorno dopo giorno, la nostra libertà e il nostro futuro è il cuore dello stare in cooperativa» è la riflessione finale del presidente di Cef, Vittorino Losio «a volte, nella nostra routine quotidiana, tendiamo a dimenticarlo: essere parte di una cooperativa non significa soltanto beneficiare dei vantaggi economici che garantisce questa appartenenza rispetto a chi sceglie un normale distributore; essere in Cef significa creare le condizioni essenziali per rafforzare il nostro ruolo sociale, per affermarci come membri fondamentali delle comunità in cui operiamo, per garantire che anche domani continueremo, sempre, a essere padroni delle nostre farmacie».

 

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